– Redazione Qui Europa –
Finalmente il 2 Giugno: Festa della Repubblica
– di Vincenzo Mannello e Sergio Basile –
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Finalmente il 2 Giugno: Festa della Repubblica
Ai fori imperiali va in scena la solita commedia… sotto
gli occhi compiaciuti dei vassalli coloniali e del
monarca Giorgio Napolitano
di Vincenzo Mannello e Sergio Basile
Iniziativa di Libero confronto, Pensa e Scrivi di Quieuropa
Finalmente il 2 Giugno – Stringiamoci a coorte
Roma – di Vincenzo Mannello e Sergio Basile – Ieri, 2 Giugno, in Italia si è celebrata, ribadiamo, con buona dose di sarcasmo, la Festa della Repubblica (delle banane). "Stringiamoci a coorte" l'imperativo! Va bene che siamo 60 milioni e che la Penisola è stretta e lunga ma di certo viene ed è venuto difficile compattarsi come invocato da Goffredo Mameli. La coorte storicamente contava 600 legionari romani e, tutto sommato, stringere e stringersi un pochino per loro risultava facile. Benito Mussolini nel passato e Giorgio Napolitano oggi hanno tentato di "pigiare" gli italiani per inquadrarli al meglio. Sul Duce sorvoliamo, altro che coorte: dai "dieci milioni di baionette" venne tragicamente infilzato piuttosto che difeso assieme al "sacro suolo della Patria". Quanto a Napolitano vero è che, nel corso della sua esistenza ("lunga vita al Re!") è transitato dall'università fascista (Guf) alla "simpatia" per gli Alleati fino a finire nell'internazionalismo (mondialismo) proletario. Però "dopo" è divenuto piú nazionalista di Camillo Benso, conte di Cavour. Volete mettere l'impegno per la celebrazione e la difesa dell'Unità d'Italia? Egli Ha creato e potenziato una "coorte" che neppure Sparta con la metà (i famosi 300 delle Termopili) osò mettere in campo a suo tempo. Qualunquisti, disfattisti e – buoni ultimi – populisti niente hanno potuto finora contro la "coorte costituzionale" del monarca repubblicano. La Repubblica c'è! Vive e regge gli assalti dei propri nemici. Ed i gloriosi "coortini" possono esibirsi ogni giorno in tv per il Presidente Regnante che assiste sempre soddisfatto dal trono quirinalesco.
Il trono Repubblicano
Un trono che rimette in discussione tutto ciò che si disse contro le monarchie, al fine di farle crollare e di ergere – strategicamente – al loro posto le Repubbliche Democratiche moderne. Napolitano ed i suoi in tal senso ci offrono ottimi argomenti di critica e spunti di riflessione. "Non è vero, dunque – come nota lo scrittore Alberto Casirati – che una Monarchia Costituzionale costi di più di una Repubblica. Anzi! "E non è vero – monisce lo scrittore – che l’esistenza di un apparato monarchico aumenti le probabilità di sottrarre risorse finanziarie ad impieghi d’altra natura. Una repubblica moderna (infatti) non esita a spendere molto per il capo del suo stato. Ad oggi, "la Presidenza della Repubblica Italiana conta un segretario generale, due vice segretari generali, un segretario particolare, 11 consiglieri del presidente e circa 20 uffici diversi, esclusi gli uscieri, la sicurezza ed il personale di servizio generico. Complessivamente, il Quirinale impiega 1807 dipendenti, di cui 1095 addetti al ruolo della presidenza, e 861 militari, comprendenti i 258 Corazzieri (durante il Regno erano solo 90) e gli addetti alla polizia e alla sicurezza. Quasi 9 volte i dipendenti al servizio dell’Imperatore del Giappone – nota ancora – ed il doppio dei dipendenti della Corte di Re Juan Carlos di Spagna (ieri dimissionario), che conta solo 11 uffici, comprese tutte le segreterie ed i servizi di carattere generico (come il protocollo). In appena dieci anni, restandone inalterate le funzioni, il personale del Quirinale è aumentato di ben 587 unità. Venendo ai costi, nel 2012 il Quirinale è costato 228 milioni di euro, contro i 57 milioni di Buckingham Palace, la residenza dei Reali inglesi".
La solita, sporca, commedia
Altro che "democrazia" e "Repubblica Democratica", spending review e lotta all'evasione! Qui tra fiduciari, comparse e lavoranti vari assunti per chiamata diretta, golpe tecnici favoriti dal Colle (ben tre negli ultimi tre anni: una media ottima) e favori coloniali a banchieri, speculatori e padroni stranieri la Repubblica ha mostrato e mostra ogni giorno il suo vero volto… In un mondo – tra l'altro – dove le "missioni di guerra" come per magia divengono "missioni di Pace" e dove 60 milioni di schiavi o sudditi infelici e vessati divengono – sempre per magia – 60 milioni di "cittadini". Giudicate voi! Peccato che molti ancora vivano nel mondo dei sogni… E lo dimostra il fatto che ieri, ai Fori Imperiali, sia andata in scena la solita commedia – la solita sporca commedia – con buona dose di figuranti e pubblico. La solita parata di militari "ufficiali" ideata al fine di dare l'onore delle armi alla "coorte partitocratica" e coloniale ed al suo Comandante in Capo. E così ecco apparire "stretti" sul palco i 600 "custodi" della Repubblica… Stretti si! Ma "pronti alla morte"….. non ci scommetteremmo neppure una vecchia lira.
Vincenzo Mannello, Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)
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