Vergognoso – Ok della casta a riforma dell’articolo 18 – Ipocrisie e profezie in onda su Rai Uno

Venerdì, Giugno 1st  / 2012 

– di Silvia Laporta e Sergio Basile – 

Italia / Articolo 18 / lavoro / Mario Monti/ Governo / tecnico / fiducia /votazione / Elsa Fornero/ Parlamento Italiano / Senato /  Anna Finocchiaro / Tradimento dei lavoratori italiani da parte della casta / Raffaele Bonanni / Susanna Camusso / Commissione Ue / Antonio Di Pietro / Adriano Celentano / Bruno Vespa / Dittatura / Nazismo Bianco / Angela Merkel / Nicolà Sarkozy / Industria bellica / Ingerenze sul governo greco / Vera Montanari / Marco Tarquinio / Porta a Porta / Silvia Laporta / Sergio Basile / Qui Europa  

Vergognoso – Passa la Riforma dell’articolo 18:

le ipocrisie di Monti e del Parlamento Italiano

Parlamento – Anna Finocchiaro suona la trombra

alla casta partitica vicina ai banchieri

Rai Uno – Fornero-Tarquinio-Vespa-Montanari: spettacolo

imbarazzante a "Porta a Porta" sull'articolo 18

La Profezia di Adriano – Sanremo:

Celentano aveva ragione!

Roma – E’ così impellente il bisogno del governo tecnico di martellare sui diritti degli Italiani, che per accelerare l’approvazione del Senato del disegno di legge sulla riforma del lavoro, lo ha diviso in 4 maxi emendamenti (flessibilità in entrata, in uscita, ammortizzatori sociali,formazione) e per ciascuno di essi ha chiesto la fiducia. Le prime due votazioni sono già avvenute. Rispettivamente la prima, è passata con 247 sì e 33 no e ha dato via libera alla rimodulazione, o forse è meglio dire allo scempio, dell’articolo 18. La seconda votazione è quasi identica alla prima, 246 sì e 34 no. Le votazioni per le altre due fiducie si sono svolte ieri mattina. La prima votazione è stata interrotta per un lancio di volantini con su scritto “Giù le mani dall’articolo 18! No alla controriforma del governo o e della Bce”. Nel frattempo però , sembra che al Parlamento tutti si siano messi d’accordo, per trovare un gentil modo di parafrasare la bella fregatura che ci stanno propinando.

 Porta a Porta – Articolo 18: L'imbarazzante spettacolo su Rai Uno 

A partire dall’illustre ministro del Lavoro, Elsa Fornero: improponibile ieri sera dallo splendente salotto di Bruno Vespa, in un festival di imbeccate ipocrite dei vari ospiti (su tutti il direttore di "Grazia", Vera Montanari (prontissima a lodare l'equità e le "conquiste epocali" di Fornero & Co, e il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio:  già giustamente e duramente attaccato nei mesi scorsi per la sua politica "accomodante" e "pro-casta" da uno "scomodissimo" quanto criticatissimo Adriano Celentano – dal palcoscenico di Sanremo. 

 Sanremo – Le profezie di Adriano Celentano sull'euro-dittatura 

Un agguerrito Celentano che denunciava tra l'altro la perdita di sovranità dello stato italiano, a vantaggio dell'Ue e della tecnocrazia dominante; il gravissimo stralcio da Parte della Consulta delle firme pro-referendum raccolte dagli Italiani, in merito alla riforma elettorale; nonché – con grande ed ammirevole coraggio – tra l'altro, la dittatura imposta da Merkel e Sarkozy ai danni dei poveri Greci, costretti ad accettare in tempo di "crisi", aiuti iniqui da parte del Fmi, a tassi d'interesse altissimi, in cambio dell'acquisto di armamenti (carri armati, sottomarini, elicotteri, ecc..) forniti dalle industrie belliche francesi e tedesche (Vedi articolo pubblicato in "Qui Europa" lo scorso 10 Maggio  https://www.quieuropa.it/2012/05/la-grecia-la-merkel-e-lera-del-nazismo-bianco/ ). Un Adriano Celentano, che lamentava, giustamente, la reale e grave cessione di sovranità dei governanti nazionali verso l'élite dei tecnocrati europei – come detto – nonché la totale assenza di critica verso questo che molti osservatori internazionali hanno definito "nazismo bianco" da parte dei principali media ed organi di stampa, tra i quali lo stesso Avvenire: giornale che in realtà dovrebbe rappresentare posizioni cattoliche, terze e vicine ai diseredati, ma che in realtà non fa che compiacere ed avallare le scelte di questo disastroso e "pericoloso" governo Monti. 

 Elsa Fornero, Anna Finocchiaro e Raffaele Bonanni:

  Su Rai Uno il Gran finale del Festival Nazionale delle ipocrisie  

Già, proprio lei, Elsa Fornero, che nelle scorse ore ha dichiarato: “Ci serve la riforma, non perché ce la chiedono i mercati, ma per riprendere un percorso di crescita da troppo tempo abbandonato”. Un po’ meno ridicolo, (solo nella forma ma non nei contenuti), il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro: “Non è una riforma epocale, ma un buon compromesso riformista”. Il segratario della Cisl , Raffaele Bonanni: “è meglio accontentarsi di un compromesso, perché non c’è mai fine al peggio”Ma in questa gara per l’affermazione più ridicola, la Fornero sbaraglia tutti: “L’articolo 18 cambierà e il posto di lavoro a tempo indeterminato non sarà più per sempre. Con la riforma, in futuro il contratto tipico sarà il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? Dipende: attraverso una modifica equilibrata dell’articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro (???) , non è più suo per sempre, ci può essere un distacco (???) ". Si che non tutti gli Italiani sono così svegli da rendersi conto dei provvedimenti inutili del governo dei banchieri ma cercare di millantare la grandezza di questo disegno di legge, ponendo come un “vantaggio” quello di non avere più il diritto di un posto indeterminato, sembra davvero troppo! Per lo meno tra i sindacati qualcuno sembra opporsi.

  Susanna Camusso boccia la "tragica" Riforma  

Il segretario della Cigl, Susanna Camusso, ha bocciato la riforma, avvertendo che saranno fatte pressioni alla Camera per modificarla. Tuttavia, anche le successive votazioni di ieri hanno confermato il triste atteggiamento della casta parlamentare (Pd, Pdl, Udc) omologando il precedente risultato, seppur due senatori del Pdl, Marcello Pera e l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, hanno deciso di non votare, riservandosi di spiegare alla Camera i motivi della loro scelta.

 Tecnocrazia al lavoro – Le pressioni della Commissione Barroso 

Anche la Commissione Ue, si dà un gran da fare per promuovere la fiducia il più presto possibile: “Il testo è sufficientemente ambizioso per fronteggiare le rigidità della legislazione sul lavoro, ma l’efficacia dipenderà anche da come i magistrati interpreteranno le nuove regole”. Cosi si pronuncia Bruxelles.

 Caro Monti, le bugie sulla crisi hanno le gambe corte 

antonio Di Pietro attacca duramente il governo durante le dichiarazioni di voto nell’aula della Camera sul "Decreto Semplificazioni".: “Mentre il presidente Monti dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita ci sono persone che si suicidano. Il presidente Monti ha sulla coscienza quelle persone che si suicidano", ha detto il leader dell'Idv. "I problemi del paese non si risolvono con l’articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento". "Siete sobri, per carità – ha aggiunto -. Ma sobriamente state rovinando l’Italia perché fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il Paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: ‘operazione perfettamente riuscita, il paziente è morto’". Per quanto riguarda le garanzie agli esodati, il governo garantisce solo a 65mila lavoratori. Il presidente della Commissione Moffa, ha incontrato Susanna Camusso e Raffaele Bonani  e con loro ha concordato  “di aprire un tavolo di discussione per trovare una soluzione complessiva a un problema di iniquità”. Prima la casta partitica va a casa meglio è per noi comuni mortali: forse potremo ancora risorgere dalle macerie di questo terremoto, spacciato agli Italiani per "miracolo".

 Un piccolissimo consiglio 

Un consiglio, spegnete la TV e se proprio non sapete cosa leggere (vista la "fantasiosa imparzialità" della stragrande maggioranza dei giornali vicine alle banche) …. leggete "Qui Europa". Non dipendiamo da nessuno! Da nessuna loggia massonica, da nessuna lobby e da nessuna casta partitica! Siamo solo giovani interessati al nostro futuro, ed al futuro di tutti gli italiani. Amen 

Silvia Laporta, Sergio Basile  (Copyright © 2012 Qui Europa)

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