Università – Italia Maglia Nera. Le Promesse di Maastricht: “Ue area più competitiva al Mondo entro il 2010”

Sabato,  Aprile 13rd/ 2013 

– di Sergio Basile 

Unione europea, istruzione, formazione, cultura, scuola, università, abbandono degli studi, Mario Monti, Elsa Fornero, Francesco profumo, Corrado Passera, Spagna, Eurozona, Trattato di Maastricht, 1992, Romania, Bulgaria, Grecia, Schiavi sottomessi, Dati Eurostat, Ringraziamenti particolari, Zona più competitiva al mondo, terzomondializzazione dell'Europa, Terzomondializzazione dell'Italia, politiche per la Famiglia, 

Università: Italia Maglia Nera. Le Promesse

di Maastricht: "Ue area più competitiva

al Mondo entro il 2010"

Secondo Eurostat siamo gli ultimi in classifica: le promesse

disattese del trattato di Maastricht, l'attacco mercatista e

le responsabilità delle politiche Ue e dei partiti. 

Politiche di assistenza alla famiglia ed alle imprese:

vent'anni di sostanziali illusioni

 

di Sergio Basile

Maastricht

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Italia: c'era una volta l'istruzione e la formazione…                                         

Bruxelles, Roma – Nelle ultimi giorni, in Italia, i dati apocalittici diffusi sul "genodidio assistito" di un esercito di oltre 4300 imprenditori – solo nel primo trimestre 2013 – trovano perfetta sintonia con un'altra strage assistita, quella riguardante l'istruzione ed il percorso scolastico di milioni di studenti, specie universitari. Il tentativo è chiarissimo, ridurre gli Italiani ad un esercito di schiavi ignoranti, poveri e sottomessi, favorendo l'emergere di una una nuova e ristretta casta dominante di ultra-protetti. Ma esaminiamo un pò di cifre: nel 2012 appena il 21,7% degli studenti universitari di nuova iscrizione ha completato gli studi e il piano di marcia previsto. Ciò non solo in seguito agli effetti diretti della crisi indotta che ha affamato le famiglie prosciugando i risparmi da destinare all'istruzione ed al futuro delle giovani generazioni, ma anche grazie all'innalzamento delle tasse universitarie. In particolare tra i fortunati (si fa per dire) riusciti a completare il travagliato e "scoraggiante"percorso universitario, Eurostat indica il 26,3% delle donne e il 17,2% degli uomini. Dato quello dell'ex "Bel Paese"che può considerarsi addirittura il peggiore dell'intera Ue: anche peggio di quello registrato in Paesi come Romania, Bulgaria e Grecia.

 Un Rigraziamento particolare…                                                                                

Ma non eravamo un dì il Paese noto per la preparazione, l'alta formazione e competenza dei nostri giovani, specie in numerose materie di carattere scientifico e tecnico? Un grazie speciale ovviamente va a Mario Monti, Corrado Passera (ministro del Sottosviluppo Economico) e a Lady Fornero Thatcher, ministro dell'anti-welfare. Un grazie dal profondo del nostro cuore a loro (senza scordare il caro Ministro Francesco Profumo) ma anche a quanti in Parlamento (da destra a sinistra al centro) hanno contribuito ad uccidere i sogni dei nosri figli ed a terzomondializzare il paese più ricco e florido d'Europa, nonché uno dei più belli e "ricchi" al mondo. Grazie! Il tempio della cultura è diventato in pochi anni (specie nel 2012) con la scusa della "crisi internazionale" (per non dire "truffa dell'Eurozona) il non-luogo, la non-patria, insomma, la terra di nessuno. Ma un altro commosso ringraziamento – il più sincero ed affettuoso – va all'Ue di Maastricht, ed alle sue promesse non mantenute, secondo le quali entro il 2010 i Paesi aderenti al progetto chiamato "Unione europea" sarebbero dovuti diventare i protagonisti (in positivo) del terzo millennio; la speranza del "Nuovo Mondo":  partecipando attivamente alla creazione dell'area economica più competitiva e dinamica del mondo, nonché la zona con la più alta istruzione e formazione. Balle, balle, balle!

  Art. 126 di Maastricht: Illusorie Chiacchiere a profusione…                            

Ricordiamo – per completezza – che quanto all'istruzione, proprio nel 1992 con il Trattato di Maastricht si chiuse la fase "sperimentale" e  si diede inizio a quella "legale". L'istruzione – in particolare – trovò con l'introduzione dell'art. 126 una legittimazione formale nei Trattati. Fu per l'appunto l'articolo medesimo a rendere possibile l'estensione della cooperazione comunitaria, prima limitata all'istruzione superiore e parzialmente all'istruzione professionale, a tutti i livelli di istruzione. Ma – tuttavia – l'introduzione del modello del tre più due a livello continentale, se vogliamo, non ha fatto altro che inflazionare il mercato dell'istruzione, sminuendo il valore stesso delle lauree, e aprendo i battenti al floridissimo mercato dei master di specializzazione, senza – per altro – ovviare al problema dell'occupazione, accompagnando tali sconvolgimenti epocali ad adeguate politiche di sostegno alle famiglie ed alle imprese: entrambe lasciate allo sbaraglio e per nulla coadiuvate nel loro importante dovere di compartecipazione al sano sviluppo professionale e lavorativo delle nuove leve.

 … e Promesse non mantenute                                                                                     

Ma vediamo un pò di rinfrescarci la memoria sui favolosi e miracolistici propositi profetizzati in tempi non sospetti dai padrini del trattato nel 1992. L'azione della Comunità – secondo i Padri nobili del Trattato –  sarebbe dovuta essere indirizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1) sviluppare la dimensione europea dell'istruzione, segnatamente con l'apprendimento e la diffusione delle lingue degli Stati membri; 2) favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti (?), promuovendo fra l'altro il riconoscimento accademico dei diplomi e dei periodi di studio; 3) promuovere la cooperazione tra gli istituti d'insegnamento; 4) sviluppare lo scambio di informazioni e di esperienze sui problemi comuni dei sistemi di istruzione degli Stati membri; 5) favorire lo sviluppo degli scambi di giovani e di animatori di attività socio educative; 6)  incoraggiare lo sviluppo dell'istruzione a distanza. Ma – nel concreto – ci chiediamo, a distanza di vent'anni che ne è stato della scuola e dell'università? Che fine hanno fatto oggi questi buoni propositi, se i tagli all'istruzione hanno cancellato d'un sol colpo sogni e "progetti di gloria"?

 Le Proiezioni Eurostat sui Paesi Ue – Analisi e Prospettive                               

Intanto, sempre secondo Eurostat, l'obiettivo-soglia da raggiungere per l'istruzione nell'Ue nel 2020 è del 40%: soglia ad oggi superata – pare – solo da Gran Bretagna col 47,1%; Francia col 43,6% e Spagna col 43,1% (?): Paese Ue, quest'ultimo, dove oggi, tuttavia, la disoccupazione è alle stelle, da record continentale e che dunque vede assolutamente inficiata la bontà di tale dato, destinato a dissolversi rapidamente come neve al sole. Subito dietro Polonia e Germania con un rispettivo 39,1% e 31,9%. In assoluto ad oggi la Nazione più attenta al'istruzione ed alle politiche pro-famiglia pare la verde Irlanda: Paese Ue che guiderebbe la classifica Eurostat con la percentuale del 51,1%. Ulteriore sintomo che la politica italiana, oltre ad aver avallato in ogni dissennata scelta la tecnocrazia lobbistico-bancaria, ha anche completamente accantonato le politiche per la famiglia

Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

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