Tutte le ragioni del popolo No-Tav. Opera inutile e dispendiosa

Martedì, Marzo 6th / 2012

– di Sergio Basile –

Italia / Ue / Infrastrutture  / Tav / Proteste / Bersani

Tutte le ragioni del popolo No-Tav.

Opera inutile e dispendiosa

L’inaccettabile alienazione di Bersani,

gli studi e gli appelli anti-Tav

Roma  – Nelle scorse ore 360 tra docenti, ricercatori e professionisti hanno chiesto, in un appello corale, al presidente Mario Monti di tener conto dei disastrosi risultati scientifici sulla Tav in Val di Susa, bocciandola come la “peggiore infrastruttura possibile”.  Benefici economici incerti, scarsa trasparenza, mancato coinvolgimento dei comitati decisionali e delle forze sociali locali, costi elevatissimi,  tempi di realizzazione ultradecennali e alto impatto ambientale i punti della discordia sufficienti a bocciare una questione che servirebbe solo a rimpinguare lautamente le casse delle società appaltatrici. Tra le coop coinvolte negli appalti, pare ce ne siano alcune riconducibili al leader del Pd, Pier Luigi Barsani: da notare che il Pd si è posto sempre in sordina rispetto alle proteste, dei manifestanti. Gli esponenti del mondo della cultura hanno altresì notato come il governo stia utilizzando due pesi e due misure nel risparmio di risorse: vedi bocciatura della candidatura di Roma alle Olimpiadi. A difesa delle ragioni del popolo No-Tav anche un dato da ribadire con forza: oggi si viaggia già in da Milano a Parigi sulla linea esistente nel tunnel del Frejus, con treni ad alta velocità. Torino e Lyon, sono fermate già comprese nell’itinerario. Al contrario – quando si parla di due pesi – il Mezzogiorno d’Italia, da Salerno in già è completamente abbandonato a se stesso: molti i treni soppressi, tra l’altro non surrogati da una efficiente arteria stradale. Chi non conosce la “famigerata” o “celeberrima” A3 Salerno-Reggio Calabria? Pertanto, la nuova linea con tunnel di 57 chilometri appare sempre più anacronistica quanto improponibile. Ma a convincerci definitivamente sull’inutilità della faraonica opera, vi sono diversi report e studi apparsi nei giorni scorsi su quotidiani nazionali e di diverse nazioni estere. Ne riportiamo alcuni esempi: una ricerca del Politecnico di Milano ( da il Sole 24 Ore del 31 gennaio 2012 ) ha svelato la “grave sofferenza economica delle linee Av italiane”; un’analisi Said Business School dell’Università di Oxford ( vedi Oxford Review of  Economic Policy  del 2009 )  ha esaminato il caso di 258 grandi infrastrutture trasportistiche in 20 nazioni, dimostrando che i preventivi dei costi sono stati regolarmente sottovalutati, con – tra l’altro – stime sui benefici sopravvalutate; Westin e Kageson del Royal Institute of Technology di Stoccolma ( vedi mensile Transportation Research, gennaio 2012 ) hanno poi stigmatizzato di riflesso i costi spaventosi della Tav (progetto, ricordiamo, fortemente pubblicizzato e promosso dall’Ue, in nome di uno pseudo progresso) rispetto alle pesantissime ripercussioni ambientali. Alla luce di ciò il caro Monti dovrebbe subito archiviare una pratica insostenibile da tutti i punti di vista, senza indugi. Pertanto non comprendiamo assolutamente l’ingiustificato e moralistico attacco che il leader del Pd ha fatto verso il preoccupato popolo della Val di Susa – da Santoto  a “Servizio Pubblico” – parlando di “terroristi che scrivono sui muri”. Quando si dice “guardare alla propria trave!”. Bersani, forse farebbe meglio a concentrarsi sulla moralità di molti suoi uomini di partito, stando alle ultime statistiche ed agli ultimi fatti: una buona fetta della classe politica peggiore d'Europa.  Anche da Napolitano, per la verità, non abbiamo visto nulla! Nessun tentativo di avvicinamento reale alle ragioni d’oro dei No-Tav, troppo frettolosamente bollati dai media che contano, come violenti, schierati contro la competitività economica dell’Italia e timorosi del progresso. A patto che tutto ciò possa definirsi progresso!

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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