Macelleria Sociale – Tregua per i minatori del Sulcis, solidarietà dai colleghi spagnoli

Giovedì, Settembre 6th/  2012 

– di Federica Santoro –

 Italia / Portovesme / Regione Sardegna / Centrale di Portovesme / Cappellacci / Carbone pulito / Corrado Passera / Governo Monti / Enel / Marcia Negra / Madrid 

Tregua dei minatori del Sulcis dopo una

settimana di occupazione

Diario della Crisi. Portovesme, al via il progetto

"Carbone Pulito"?

Geologi e Assocarboni auspicano la svolta 

ambientalistica che salverebbe centinaia

di famiglie

Roma, Cagliari – Dopo una settimana di occupazione, finalmente i minatori hanno deciso di lasciare liberi i pozzi occupati ad oltranza a seguito di un’assemblea con i principali esponenti della Regione Sardegna e del governo che ha avuto come tema principale la conversione dell’attuale sistema industriale in un polo tecnologico per l’utilizzo del "carbone sostenibile". Il governatore Cappellacci  ha dichiarato che non si tratta solo di salvare la miniera ma l’intero settore creando un polo avanzato tecnologico coerente con il futuro e appoggiato dalle società ambientalistiche. In poche parole una soluzione per  l’utilizzo del carbone ma in termini ambientali sostenibili. Così i minatori hanno deciso di mantenere un presidio nella discarica di ceneri nella centrale in attesa di essere convocati dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in modo di avere garanzie sul destino della miniera. Ciò dopo le plateali e disperate proteste palesate nei giorni scorsi. Il governo ha prorogato la chiusura della miniera (inizialmente stabilita per il 31 dicembre) con lo spostamento della scadenza dai 6 mesi a un anno.

 Tregua dei minatori – Al via "Carbone pulito" 

In questo periodo di tempo la Regione Sardegna dovrà presentare una revisione del progetto “Carbone pulito” per renderlo economicamente sostenibile grazie alle nuove tecnologie. Perciò i 120 minatori chiedono al governo lo sblocco di un progetto di rilancio della produzione ovvero un investimento di 200 milioni di euro in collaborazione con l’Enel per realizzare nell’impianto un deposito di stoccaggio per l’anidride carbonica. Ad appoggiare tale progetto vi sono anche i geologi e le Assocarboni. Questo infatti potrebbe essere il primo passo per far tornare l’Italia  protagonista nel comparto estrattivo. Bisogna solo attendere qualche settimana per capire quali saranno le nuove manovre di Governo e Regione prima di – eventualmente – reagire nuovamente con qualche altra occupazione con "ospiti" sette quintali di tritolo come è avvenuto in questo episodio durato una lunga e interminabile settimana.

   L'esempio della "Marcia Negra" por "Los Derechos" 

Una protesta plateale, quella deiminatori sardi del Sulcis, contro la macelleria sociale posta in essere dal governo Monti, che spingendo l'Italia giù per il baratro della recessione, ha creato le premesse per la crisi dell'intero settore, nell'isola come nel resto dell'Italia. Una protesta che per certi versi ci ha ricordato quella ad oltranza dell'11 Luglio scorso, scoppiata in Spagna su iniziativa dei minatori iberici, nell'ormai famosa "marcia negra" su Madrid, "por los derechos": una protesta di dimensioni bibliche ("negra" o "nera", come il carbone, ma anche come la fame e la disperazione) che spinse gli eroici minatori, appoggiati da centinaia di migliaia di persone, a  percorrere 500 km e diciannove giorni di cammino sotto il sole. In Spagna i minatori rappresentarono – come denunciato da "Qui Europa" –  la prima vera vittima sacrificale  della crisi indotta. Una apocalisse che nella suddetta nazione coinvolse addirittura 5000 minatori, 5000 padri di famiglia. In Italia per ora tutto sembra essersi tranquillizzato. Vedremo come andrà a finire! L'impressione è che siamo comunque dinnanzi ad una pentola a pressione a rischio di esplosione, squalora i "tecnici" dovessero compiere pericolosi dietrofront.

Federica Santoro (Copyright © 2012 Qui Europa)

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