Svizzera – Barricate contro Bruxelles e gli Schiavi dell’Usurocrazia

Martedì, Febbraio 11st/ 2014

 – di Sergio Basile  –

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Svizzera – Barricate contro Bruxelles e gli

Schiavi dell'Euro-Gabbia

L'opinione pubblica elvetica vota l'introduzione

di massimi annuali ai permessi di dimora per

stanieri e cittadini europei

Pericolo iper immigrazione – Già nel 2012 la Svizzera

potenziò il suo arsenale militare ed i "rinforzi"

lungo i confini

 

di Sergio Basile

Iper Immigrazione - Refereundum Svizzera

 Opinione Pubblica Elvetica: Barricate agli schiavi dell'Usurocrazia        

Zurigo, Bruxelles – Mentre in Italia e nell'Eurozona le caste partitiche nazional-popolari asservite all'usurocrazia internazionale stanno fomentando esodi di massa, in Svizzera si corre ai ripari. Il Parlamento svizzero nelle scorse ore ha chiesto ufficialmente che vengano intensificati ancora di più i controlli al confine con l'Italia poiché è stato registrato un aumento del passaggio di immigrati. Secondo Zurigo, in particolare Roma non applicherebbe in maniera corretta i trattati di Schengen e Dublino: quest'ultimo – per quanti non lo sapessero – è quello che regola le richieste di asilo politico. Tra i passaggi posti al centro di questa supervisione, sicuramente la linea di frontiera tra la Lombardia e il Canton Ticino. Intanto L’Europa guarda piuttosto perplessa il responso rferendario svizzero della scorsa domenica, dal quale è emerso che il 50,3% degli elettori elvetici vuole "l’introduzione di tetti massimi annuali ai permessi di dimora per stranieri, cittadini europei inclusi". Visto il disastro indotto dell'Eurogabbia, gli svizzeri temono, ovviamente, una iper-immigrazione di massa ed incontrollata, correlata a ricadute negative nel mondo dell'occupazione.

 La Svizzera Corre agli Armamenti                                                                          

Ma già nel 2012 (Ottobre) – qualche lettore lo ricorderà – pubblicammo un articolo nel quale rendevamo nota la strategia del governo svizzero sulla "corsa agli armamenti" ed il "potenziamento militare dei confini" (vedi qui La Svizzera corre agli Armamenti). "La Svizzera – si leggeva –  starebbe preparando e ammodernando il proprio esercito in vista di un'insurrezione europea su larga scala. Ai confini di Germania, Francia, Italia e Austria, si stanno svolgendo delle strane esercitazioni militari. Tra le tante, "Stabilo 2" , una delle ultime, coinvolge più di 1600 uomini dislocati nei punti nevralgici del Paese che senguono un piano minuzioso e studiato nei dettagli".  All'epoca, il ministro della Difesa elvetica Ueli Maurer giustificò gli armamenti sostenendo senza mezze misure: "la Svizzera nei prossimi anni ha bisogno del suo esercito". Si parlò in tal contesto di "riammodernamento e stabilizzazione dell'esercito, e di posizionamento strategico presso le frontiere europee". Nel'eventualità (il messaggio evidentemente era chiaro e forte ed è stato recepito dall'opinione pubblica transalpina) in attesa di un'ipotetica e plausibile implosione dell'euro e delle proteste in tutta Europa (specie nel Sud). Le risposte non tardarono a sopraggiungere, sia sul fronte interno che su quello opposto (Bruxelles). Furono introdotti infatti "Fiscovelox" alle dogane e controlli intensificati sulle transazioni economiche e finanziarie con il paese elvetico sull'asse Berna-BruxellesMa notammo che "evidentemente c'era – e c'è ancor più oggi – anche il timore reale per il paese transalpino – regno delle banche e dell'ordine in senso lato – dello scoppio violento di agitazioni sociali interne e  di fughe etniche da parte di quei paesi vittima dell'insensata e dittatoriale austerity: la Follia più grande che sia accaduta in Europa, dalla Seconda Guerra Mondiale a questa parte e dalla guerra etnica in Bosnia-Erzegovina e nell'ex-Jugoslavia".

 Zurigo e l'applicazione delle quote per l'immigrazione                                  

All’indomani del risultato delle urne, dunque, anche la stampa elvetica si è interrogata legittimamente sul futuro di un Paese di fatto spaccato tra cantoni romandi francofoni filoeuropeisti e i cantoni tedeschi, insieme al Canton Ticino lontani dalle posizioni di Bruxelles. Intanto nella scorsa notta, a Zurigo, degna di nota è stata la manifestazione di solidarietà verso i migranti. L’applicazione di quote per l’immigrazione, i cui termini di legge dovranno essere definiti dal Parlamento entro 3 anni, sono in contrasto con l’Accordo di libera circolazione delle persone.

Iper Immigrazione - Refereundum Svizzera

 Anni di accordi con l'UE andati in fumo?                                                           

Berna e Zurigo, dunque, dovranno avviare nuovi negoziati con Bruxelles. Infatti, analizzando in concreto il contenuto del quesito referendario ed il responso dato dall'elettorato possiamo concludere che dicendo no alla libera circolazione delle persone, la Svizzera ha di fatto rimesso in dubbio anni ed anni di accordi bilaterali firmati con l’UE e la stessa struttura e portata dei trattati europei. Secondo i saggi dell'europeismo, tuttavia, questo risultato sarebbe un avvertimento per l’UE, ed un allarme per "l'emergere di forze xenofobe e populiste a 100 giorni dalle elezioni europee": vera preoccupazione dell'eurocasta di Strasburgo.

 Komov – L'UE annulla l'identità dei popoli. State lontani finché potete  

In tal senso molto interessante è stata la dichiarazione rilasciata – nelle ore che hanno preceduto il voto di Domenica – da Alexey Komov, ambasciatore WCF all’ONU,  che ha letteralmente messo in guardia la Svizzera: “L’Unione Europea annulla l’identità e le tradizioni dei popoli. State lontani finché potete”. Unione Europea? No grazie! "La Svizzera – secondo Komov – (almeno dal punto di vista prettamente economico… su spiritualità e famiglia è ovviamente è un discorso a parte… (vedi qui – Scuola Svizzera: Kit porno per Bambini) è un piccolo paradiso circondato dall’inferno…".

 Svizzera – Zona Franca utile all'usurocrazia internazionale                         

Ma d'altra parte, malgrado tutto, ai padroni  illuminati ed arroganti dell'Europa al servizio dell'usurocrazia – se ci pensate – zone franche e paradisi bancari come quello svizzero non possono che tornare utilissimi. Non trovate? Possiamo dire – per tirare in ballo un'analogia calzante – che l'indipendentismo monetario dell'UK è proporzionale alle speculazioni sull'euro e sui mercati finanziari della City, come l'indipendentismo della Svizzera è proporzionale al segreto bancario & Co..

Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa) 

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 Articoli  in Allegato                                                                                                                   

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