Super commissario europeo: No grazie. Già basta il MES

Martedì, Ottobre 30th/ 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Super commissario europeo / Mes / Nazismo bianco  / Unione Europea / Europa / Crisi / Economia / Sovranità / Bce / Berlino / Bruxelles / Der Spiegel / Neofascismo / Bond / Spread / Euro / Mario Draghi / Angela Merkel / Miguel Gotor 

Mario Draghi al servizio della Germania:

sì al super commissario.

Non bastava il Mes?

La Bce appoggia la Germania e propone programmi

favorevoli per Berlino. Ma commissario o meno,

la sostanza non cambia. E' Nazismo bianco!

Intanto avanti tutta con la svendita della sovranità

nazionale a favore di quella europea

Bruxelles –  Le eresie europee del Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, continuano ad essere divulgate e trasformate dai media in discorsi ricchi di speranza e parole che fungono da ancora di salvataggio per un’Europa ormai alla deriva. Draghi si trasforma nel maggiordomo della Germania ed esegue gli ordini della cancelliera tedesca, Angela Merkel, ma questa non è una novità: l’ultimissimo “servizio” reso dal Governatore della Bce a Berlino riguarda l’idea dell’istituzione della figura di un super commissario europeo capace di porre il veto ai bilanci nazionali. Ci risiamo: l’Europa malata – e questa volta in maniera spudorata – pretende non solo di mettere in ginocchio i singoli Stati e costringere loro a rinunciare a parte della propria sovranità in virtù di una sorta di superstato continentale – che detterà leggi alle quali, volenti o nolenti, dovranno sottostare i vari governi nazionali – ma anche a giocare scimmiottando i meccanismi dittatoriali delle commissioni staliniste. Siamo alla follia! D'altra parte commissario o non commissario la realtà dell'Europa è sotto gli occhi di tutti: una dittatura! Infatti, la crisi indotta e creata dalle banche e dai banchieri, dalla politica e dai politici, fin troppe volte, ha fatto chinare la testa a troppi cittadini privati della propria voce, del proprio potere decisionale, in molti casi della propria sovranità e , soprattutto, dei propri soldi e dei diritti fondamentali. Le parole di Draghi sulla necessità di appoggiare l’idea tedesca del super commissario risultano, a questo punto, davvero ridicole – superflue – e fanno parte di un copione ormai monotono e del quale già si conosce il finale. Il 18 ed il 19 ottobre scorsi, a Bruxelles – come detto – già era stata lanciata l’ipotesi tedesca di un cane da guardia da piazzare alla calcagna dei vari paesi europei, ma essa aveva trovato la “strana” e “programmata” opposizione della  Francia e dell’ Italia. Ma in realtà con il Fondo Salva Stati Permanente (il famigerato MES del tedesco Klaus Regling – l'FMI europeo) in realtà il mastino alla guardia dell'eurogabbia già c'è!

 Si teme la nascita di nazionalismi fascisti, ma è già euro-nazismo bianco 

Intanto, domani, le riunioni che si terranno a Bruxelles riguarderanno gli ipotetici aiuti europei da concedere alla Grecia ed alla Spagna: accanto a questa drammatica situazione, le dichiarazioni di Mario Draghi, rilasciate al giornale tedesco “Der Spiegel”, fanno ulteriormente rabbrividire. “Se vogliamo ristabilire la fiducia nella zona euro, i Paesi devono trasferire parte della loro sovranità a livello europeo” – ha detto il “capo” della Bce  ed ha aggiunto che – “fino ad adesso abbiamo fatto profitti con i nostri acquisti di bond che sono finiti nelle banche centrali nazionali”.  Un programma, quello di Draghi, che proprio tramite l’acquisto di bond si promette di abbassare gli spread delle nazioni in difficoltà e di  avvantaggiare notevolmente “l’amica Germania”. Tutto ciò si prospetta terribilmente vero e Draghi ne è complice a 360 gradi: pur di mantenere in vita l’euro, che noi abbiamo ribattezzato come acronimo di “è una rapina organizzata”, la Bce pare sia disposta a tutto, anche a reggere il moccolo alla Germania in maniera tanto evidente, e ad imporre in modo dittatoriale la volontà europea su quella nazionale. Lo ha capito fino ad un certo punto – pare – il ricercatore di Storia Moderna dell’Università di Torino, Miguel Gotor, che ha dichiarato come “ risulta evidente l’insofferenza della maggior parte dei popoli europei verso le istituzioni della democrazia rappresentativa. Questa ondata di sfiducia può costituire un brodo di cultura, in cui piante antiche possono rifiorire e prosperare.” Gotor segnala, infatti, una propensione tutta europea per una eventuale ripresa del neofascism o (?) che, in questo clima di crisi ed economia malata, troverebbe terreno fertile per crescere e diffondersi. Ma invero, a nostro avviso, è già nato e si sta allevando un mostro ancor più pericoloso. Un neonazismo, o nazismo bianco! Cosa che evidentemente sfugge al collaboratore di "La Repubblica", il professor Gotor. 

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

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