Spinti a far Debiti dal mitico Stato-Apparato

Martedì, 17 marzo / 2015

– di Nicola Arena e Sergio Basile / "Sete di Giustizia"  

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Retroscena – Dietro l'iper emissione di titoli del debito pubblico

Spinti a far Debiti dal mitico Stato-Apparato

Cosa spinge lo Stato a far debiti? A chi giova?

Video in allegato:

lezione del Professor Giacinto Auriti

 

di Nicola Arena e Sergio Basile / "Sete di Giustizia"

sete di giustizia - Moda della Cartolarizzazione del Debito Pubblico

  Spread dell'Italia 30 volte maggiore a quello della Finlandia?               

Roma – di Nicola Arena e Sergio Basile / "Sete di Giustizia"  – Come visto in più sedi la truffa dell'emissione monetaria a debito è un qualcosa che va avanti dal 1694, cioè dalla fondazione della privata "Banca d'inghilterra" (vedi qui La Schiavitù Monetaria: una mostruosità storica dal 1694). Ma diversi sono stati nel tempo gli stadi che hanno ancor di più blindato questa truffa: tra di essi un cenno particolare lo merita la cartolarizzazione e contestuale iper-emissione dei titoli di stato del debito pubblico e lo successiva trovata "usurocratica" della diabolica accoppiata rating/spreadNella speciale e devastante classifica degli spread europei odierni, guardacaso, l'Itala – paese controllato speciale dall'usura e dai seguaci di questa "religione-morbo" satanica – è saldamente al "comando" con uno scarto  fra il rendimento dei BTP decennali e dei Bund tedeschi, pari a 98,57 punti. Si pensi che la quotazione dello spread della Finlandia, ad esempio, è di appena 3,03 punti.

 L'indiscutibile arbitrio                                                                                      

Come mai questo divario così marcato con quella che fino a quialche anno fa era giudicata a ragione una delle prime economie del mondo? La nostra vita, dipende dunque dall'arbitrio delle private agenzie di rating che, legate come sono – e a doppio filo – con il sistema bancario, con le loro "particolari" valutazioni influenzano la grandezza dello spread (vedi qui Tempo e Spread – L’idolatria del Mercato e la Nuova Religione e qui Dacci oggi il nostro rating quotidiano e non rimettere il loro spread) condannando interi popoli ad una vita di povertà, fallimenti indotti e disperazione, col bene placido dei burattini della politica.

 La distruttiva moda della cartolarizzazione del debito pubblico             

Alla luce di ciò e dell'iper emissione dei titoli di stato che dal 1981 divenne di gran moda in Italia (1), anche per merito del "genio" illuminato dello scolaretto dello Yale fresco di laurea di nome Mario Monti (che dagli Usa "rimpatriò" – parola grossa –  in Italia deciso ad applicare quanto appreso nelle università americane, collaborando fianco a fianco con tutti i ministri dell'economia succedutisi negli ultimi 30 anni) una domanda sorge spontanea: cosa spinge uno stato a far debiti per soddisfare le esigenze dei propri cittadini?

(1) Lo snaturamento del ruolo finanziario e monetario dello stato  / Un colpo mortale allo snaturamento del ruolo della Banca Centrale fu dato nei primi anni Ottanta da Carlo Azeglio Ciampi (governatore di Bankitalia) e d aBeniamino Andreatta (ministro del Tesoro). Nel 1981, infatti, fu sancito il diritto della Banca Centrale a non sottoscrivere i Titoli di Stato del debito pubblico: grande primo regalo fatto alla speculazione internazionale. Stranamente in quell’anno – è bene rammentarlo – iniziò a collaborare col governo – come consulente finanziario – un giovane di “belle speranze” chiamato Mario Monti. Ovviamente, per l’Italia, fu l’inizio dell’era del debito pubblico, che ben presto andò  “alle stelle” per la gioia della speculazione internazionale (tratto da Qui Europa del 27 Agosto 2012).

  Cosa spinge lo stato a far Debiti?                                                                    

Possiamo con semplicità rispondere che, in un sistema falso basato sulla moneta-debito, la decisione da parte degli organi statali di emettere titoli di debito in cambio di denaro è dovuta ad una distorsione economica del significato del concetto di "debito"Per meglio comprendere le parole di cui sopra, occorre precisare che la banca centrale emette la moneta solo prestandola a interesse. Quindi tutto il denaro immesso in circolazione dalla Banca Centrale, essendo gravato di debito sin dall’origine, può essere richiesto dal presunto proprietario (illegittimo) secondo il proprio arbitrio. Ovviamente se la Banca Centrale chiedesse la restituzione immediata del denaro emesso, non avrebbe senso il debito e la truffa generata da questo sistema perverso, si scoprirebbe in poco tempo.

 Pianificazione della Banca Centrale e gestione della vita del cittadino     

Quindi i vertici della Banca Centrale possono pianificare sia i tempi della restituzione del debito, sia le quantità di valori di cui si sono appropriati indebitamente, espropriando i cittadini delle loro viteCosa può concorrere quindi alla scoperta da parte dei popoli del grande inganno? Pensiamo che la consapevolezza di essere veri figli di Dio ci debba spingere ad avere più cura delle nostre vite e non lasciare che esse vengano espropriate da esseri umani privi di verà umanità.

 Coraggio e consapevolezza                                                                                

La consapevolezza si ottiene con il coraggio e con la voglia di pretendere il dovuto, valorizzando al meglio la vita nostra e quella di tutti gli altri esseri umani che popolano questo pianeta vivo. Non dobbiamo accettare imposizioni restrittive della nostra libertà. Qual è il mezzo di schiavitù più efficace, di cui si servono gli adoratori del moderno vitello d’oro, se non la moneta debito?

 Non lasciamo che la nostra apatia ci auto-distrugga                                  

Oggi nell’era internettiana, le notizie certe sulla verità in campo monetario e, conseguentemente, economico-sociale sono a disposizione di tutti noi, basta avere la curiosità di guardare su youtube i numerosi video del prof. Giacinto Auriti (vedi ad esempio il video in questo link Moneta al Popolo di GIACINTO AURITI). Ce lo impongono i tempi, ce lo impongono i nostri figli, ce lo impone la Sete di Giustizia che possediamo e che ci è stata tramandata dai nostri avi, i quali hanno lottato per darci un futuro splendido. Non lasciamo che gli sforzi passati siano resi vani dalla nostra indifferenza. Non sarebbe giusto nei confronti delle future generazioni e soprattutto non sarebbe generoso nei confronti di chi ha donato la sua vita per la nostra salvezza.

 Nicola Arena, Sergio Basile / "Sete di Giustizia"

 (Copyright © 2015 Qui Europa)

Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com

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 Video Correlato                                                                                                      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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