Schiavi di un Debito Illegale, Capitolo 5 – Denaro e Banche: i Segreti dei nuovi Padroni del Mondo

Lunedì, Novembre 5th/ 2012 

– L'editoriale del Lunedì, di Sergio Basile e Silvia Laporta – 

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Schiavi di un Debito Illegale, Capitolo 5

– Denaro e Banche: i Segreti dei nuovi

Padroni del Mondo

Sovranità Finanziaria e Sistema bancario:

Le Confessioni di Sir Josiah Stamp e il lato

oscuro e occulto della Crisi

I casi Giappone, Norvegia e North Dakota, i segreti

e le battaglie per la sovranità di  Orban e Mussolini

Bruxelles, Roma, Washington, Londra, Francoforte – Denaro. E' proprio lui che fa muovere il mondo; almeno quello marcio, quello che sembra poter fare a meno dell'amore. Lo è anche nelle Sacre Scritture, nella metaforica rappresentazione del male, personificato nei Vangeli nella figura di "Mammona". Da qui l'interrogativo che Gesù pone ai suoi discepoli: "chi servirete, Dio o Mammona? Nessuno può servire due padroni (si legge nel Vangelo di Matteo) perchè amando l'uno, odierà l'altro", e viceversa. Morti, guerre, disastri, diritti calpestati, ingiustizie, abusi di potere. Tutte reazioni a catena causate dal denaro, dalla sete di potere e dalla perenne ricerca dell'esercizio del controllo sul Prossimo. L'amore al denaro è la negazione di Dio, il suo tradimento più grande. Non per nulla Giuda stesso tradì per 30 danari Dio in persona, Gesù Cristo: colui che è la personificazione del bene assoluto. Azione emblematica e in fondo profetica: esempio per intere generazioni, valido ancora oggi. E' quasi come se fosse una legge di branco, applicata però alla società civile. Secondo qualche sociologo, se ci fosse ancora quel branco così selvaggio e primitivo non esisterebbero le istituzioni e non esisterebbe neanche il denaro; magari risolveremmo i nostri problemi semplicemente con la violenza, togliendoci la vita. Ma il vero problema è che ciò accade ancora! Leggi o non leggi! Diritti o non diritti! Nella società moderna uccidere qualcun'altro fisicamente – in teoria – è un reato; tuttavia ci sono molti omicidi occultati e molti altri crimini simili legalizzati, forse peggiori di questo, più efferati. Come scordarsi dell'aborto? D'altronde spesso uccisioni e torture, persistono, e non solo in continenti come Africa o Asia, o macro-aree sub-continentali come il Medioriente, ma anche in Occidente, negli Usa ed in Europa. Crimini abilmente celati dai media, occultati, magari con espressioni "politically correct" come "Missioni di Pace" o "Esportazione della Democrazia", "Primavere arabe" ed altri accidenti. Ma vi sono anche molte vittime di crimini diversi, vittime del debito e di una sorta di nazismo bianco che opprime centinaia di milioni di uomini. Il denaro sta dietro a tutto e regge tutto. Esso storicamente ha assunto – per poter sussistere – una struttura ben delineata, piramidale e gerarchica: potremmo dire quasi burocratica. Quella che potremmo definire una "piramide di potere", un'organizzazione ben definita ed autoreferenziale, che trae le sue radici moderne non dal caso o dall'imponderabile, ma bensì dalla nascita e crescita del sistema bancario. Un sistema sovranazionale capace di ergersi addirittura al di sopra delle costituzioni e dei parlamenti. Al di sopra dei popoli e delle nazioni, a suon di diktat e dogmi tecnici. 

 Le Confessioni di Sir Josiah Stamp                                                                     

E' lo stesso Stamp ad ammetterlo!  Sir Josiah Stamp – direttore della Banca d’Inghilterra (la prima banca privata al mondo, nonché la prima a godere del diritto di signoraggio)  dal 1928 al 1941 – scrisse le seguenti gravi ed emblematiche impressioni, una sorta di vera e propria confessione: "Il moderno sistema bancario crea denaro dal nulla. Il processo è forse il più sbalorditivo trucco da prestigiatore che sia mai stato escogitato. Il sistema bancario fu concepito nel crimine e generato nel peccato. I banchieri posseggono il mondo; se glielo si sottraesse, ma gli si lasciasse ancora il potere di creare denaro, con un tratto di penna riuscirebbero ad avere abbastanza denaro per ricomprarselo (…) Gli si sottraesse invece il potere, tutti i grandi patrimoni come il mio scomparirebbero, rendendo il mondo migliore e più felice. Ma se tu accetti di continuare ad essere schiavo delle banche – concludeva Sir Stamp – lascia che le banche continuino a creare denaro e controllare il credito". Questo è forse il volto più subdolo del male signori!

 Il Fine reale del denaro della società moderna                                                

Ma dunque a che cosa serve tutto questo denaro oggi? A cosa, in un tempo dove banche private come Federal Reserve e Bce, dotate di pieni poteri di signoraggio (potere di emissione di danaro, trattenendo un utile) sembrano essere diventate monarchie assolute ed onnipotenti, quanto incontrastabili? Semplice! A dare forza e linfa vitale al potere! A dare forza ai Signori dei mercati e della Borsa! Ed in ultima istanza – dunque – a conferire loro un potere evidentemente incondizionato ed illimitato sui popoli e sulle nazioni. Potere arrogatosi illegittimamente da una ristrettissima élite di personaggi: i nuovi veri padroni del mondo. Un potere che ci sta rendendo schiavi legalizzati, piccole pedine in un sistema mondiale troppo complicato e meschino per rispettare la nostra libertà. Peronaggi capaci di battere moneta (senza alcuna garanzia a copertura: specie dopo il divieto di conversione del denaro circolante in oro, sancito con Bretton Wood) e di controllare la vita economica e finanziaria di interi continenti.

 Il Denaro, il Potere e il lato oscuro della Crisi                                                  

Alla luce di tale premessa, è più facile comprendere come l’attuale crisi sia stata interamente causata dal sistema finanziario e non dall’economia reale. Per non parlare poi della crisi dell'Eurozona, causata non dal "cosiddetto contagio Usa", ma da perversioni finanziarie intestine alla stessa Unione europea (sempre più colonia statunitense ed anglo-tedesca) e legittimate dagli stessi trattati Ue, come quello di Lisbona (vedi soprattutto l'articolo 123). Questo significa che colpevoli non siamo noi lavoratori e comuni cittadini, ma lo sono le banche, le grandi banche d'affari e speculative; gli agglomerati bancari; le mega unioni (vedi progetto Ue dell'Unione bancaria europea nascente) la finanza internazionale; gli speculatori del potere mondialista, ossia organismi sovranazionali – che utilizzano i politici come una sorta di camerieri privati – come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), la Trilateral Commission, il Bilderberg Club, la Goldman Sachs e le altre grandi, enormi, banche statunistensi. Organismi che detengono oggi il potere reale e decisionale, dietro il sottile e fumoso velo della Democrazia Occidentale. Organismi ben più potenti di qualsiasi stato, e degli stessi Usa: che altro non sono – stando a quanto sta accadendo – che le segreterie burocratiche e notarili di questi grandi poteri, organizzati in rete sottoforma di vere e proprie logge mondialiste. Mammona, dunque, ha dei volti ben precisi, ed una casa ben precisa. O meglio case e templi. In tal senso, i due maggiori luoghi di culto occidentali di questa sorta di "nuova religione mondialista", possono esser considerati Wall street negli Usa e la City of London in Europa. Attenzione a questo passaggio, è fondamentale!

 Un complotto mondiale contro la civiltà – Carnefici di Noi stessi             

La cosa paradossale è che seppur questi apparati siano totalmente colpevoli di farci vivere nella condizioni di schiavismo e povertà in cui versiamo, le decisioni dei vertici che si susseguono in giro per il mondo – i vari G20 o G8, per intenderci – sono tutti protesi ad aiutare e sostenere un siffatto sistema, cioè il sistema bancario, non i popoli. In tal senso un esempio emblematico ci pare l'ultimo G20 tenutosi in Messico (Vedi articolo in allegato). Per non parlare dei cosiddetti Terzo e Quarto Mondo.  Anzi, ai popoli si chiede di pagare il conto: da Roma a New York, da Madrid a Francoforte, da Parigi a Berlino, da Atene a Londra, senza distinzione alcuna. Ai cittadini del mondo – del villaggio globale – si chiede dunque di "consumare" e di pagare per gli errori che essi non hanno commesso. Cioè di pagare per gli abusi dei padroni, rivestendosi da agnelli sacrificali, sull'altare del liberismo economico. Gli si chiede di essere i carnefici di se stessi, e di farlo di buon grado e magari col sorriso stampato sulle labbra, accettando dogmi falsi come la "crisi", la "globalizzazione" e la "crisi globale". Un complotto a livello mondiale (o Nuovo Ordine Mondiale), una specie di mafia allargata che decide le sorti del mondo. Gli usurai comandano le nostre vite e vorrebbero farcele vivere nel rispetto dei precetti del denaro. Un inganno che oggi si alimenta con lo stratagemma del debito pubblico.
 
 Un Inganno Globale, chiamato "Debito Pubblico" – Il Caso Giappone    

Ma come funzionano questi meccanismi di potere?  Guardiamo alle attuali statistiche e classifiche del debito pubblico.  Noteremo tra i primi posti al mondo  la Grecia,  la Spagna, l’Italia, gli Stati Uniti, l’Irlanda e il Portogallo. Ma la nazione con il debito pubblico percentualmente più alto rispetto al PIL è il Giappone, (con i suoi oltre 8000 miliardi di euro di debito: quattro volte il debito dell'Italia, per intenderci) che supera addirittura il 233%. Come mai il Giappone non figura in questa classifica? Come mai non figura nella classifica dei Paesi in crisi o dei cosiddetti "Paesi Maiali" (Pigs)? La risposta la si può trovare osservando un’altra graduatoria, quella riguardante le percentuali dei Titoli di Stato piazzati all’estero e tra gli speculatori internazionali: titoli oggi capaci di elargire – come noto – interessi d'oro grazie alle altrettanto ingannevoli e dannose armi (di supporto) quali il rating e lo spread. Nella classifica di cui sopra, troviamo al primo posto l’Irlanda, con una percentuale dell'85%. A seguire: il Portogallo col 75%, la Grecia col 70%, gli USA con il 51%, la Spagna con il 46% e l’Italia con il 44%. E il Giappone? Incredibile ma vero! Ma esso è in fondo alla graduatoria, con uno striminzito ed irrisorio 4%. Allora, possiamo comprendere come il problema reale non sia la consistenza del debito pubblico o il mancato pareggio di bilancio (come ingannevolmente nello scorso fine settimana Angela Merkel è tornata a ripetere, prospettando altri 5 anni di rigore ed austerity per l'Europa), ma il vero punto focale è comprendere chi ha in mano i Titoli. Capire chi possiede le redini del carrozzone. Se le banche internazionali o i risparmiatori nazionali. Allora il problema è di sovranità finanziaria e monetaria, non è una questione di improbabili e pretestuosi contagi o crisi cicliche mondiali. E un complotto signori! Un vile complotto!

 Il Debito italiano negli ultimi 40 Anni – ecco com'è andata                           

A questo riguardo è molto interessante osservare il grafico del debito pubblico italiano negli ultimi quarant’anni. Con lievi oscillazioni, durante gli anni Settanta, il valore si era stabilizzato sul 50% del PIL. Nel 1981 – anno in cui, tra l'altro, un giovane Mario Monti fresco di laurea presso la Yale University, iniziò a collaborare in veste di consulente finanziario, con i precedenti governi italiani succedutisi – esso iniziò a salire fino a sfiorare il 120%. Cioè iniziò stranamente a scoppiare. Ed è proprio in questo stesso anno – tra l'altro – che  Andreatta e Ciampi esentarono la Banca d’Italia dall’acquisto dei Titoli di Stato. Da allora prese piede una spirale mortale per la Repubblica: una spirale che coincise con la ricerca di acquirenti – finanziatori – all’estero. Questo fu l'inizio della fine! Potrebbe essere dunque corresponsabile dell’aumento del debito pubblico la diminuzione di sovranità finanziaria, oltre che la perdita della sovranità monetaria? Certamente si! Inoltre è proprio negli anni Ottanta che si è verificato un aumento della pressione fiscale dal 31 al 40%. Le cose, allora, non sono proprio come ci vengono descritte. La crisi finanziaria è stata dunque frutto delle pressioni di forti poteri esterni – e relative concessioni interne da parte di politicanti e "tecnici"- che hanno reso il popolo succube, privo di libertà e di indipendenza finaziaria ed economica, senza dargli altra scelta.  

 L'Europa e la Sovranità Rubata                                                                               

Privati della propria sovranità finanziaria i cittadini italiani sono divenuti vittime sacrificali ignare, mute e docili, immolate sull'altare del debito. La situazione si è poi aggrava – come noto – grazie all'incompetenza di una leadership politica lunga decenni,  incompetente, arrogante, impunita e devota a favoritismi e criminalità.  Ma soprattutto asservita ai grandi burattinai del sistema bancario. L'unico che provò a contrastare con forza questa china fu Mussolini, durante il suo Ventennio, rifiutandosi di privatizzare la Banca d'Italia e di sottrarla in tal modo al controllo del Parlamento. L'ultimo, in tal senso, a tentare qualcosa di simile in Europa, nei mesi scorsi, fu il premier ungherese Victor Orban, che riformò la Costituzione ponendo la Banca Centrale Ungherese sotto il controllo del Parlamento. Ma Orban, come noto, fu repentinamente bloccato nel suo intento – accusato ingenerosamente di nazionalismo e "derive liberticide" – a suon di minacce di sanzioni e sospensione di fondi dalla Commissione europea di Manuel Barroso. La Grande garante dello status quo bancario, a livello continentale.

 Tutto nel Rigoroso Silenzio                                                                                       

Ma la cosa più grave è certamente la cappa mediatica e lo spesso velo di silenzio caduto su tutto ciò da oltre mezzo secolo a questa parte. La spirale di silenzio nella quale sono cadute e cadono ad oggi tutte queste importanti informazioni, che potrebbero – se portate al centro del pubblico dibattito politico – fare la differenza nella vita dei cittadini, nella vita di ciascuno di noi, riscattandoci da una insensata ed asfissiante dittatura chiamata austerity. Oggi, grazie al web, possiamo in parte contrastare questo grave gap culturale ed informativo, rileggere la storia e reinterpretarla. Possiamo imparare a difenderci da essa e da quanti – celandosi dietro enormi menzogne – ci hanno dipinto realtà immaginarie, finendo per rinchiuderci in una sorta di gabbia sociale, dove debito e tassazione sono diventate due armi tra loro speculari, nonchè facce opposte della stessa moneta. Una moneta coniata dai nostri stessi aguzzini per comprarci, renderci schiavi. In tal senso una storia da conoscere assolutamente, e che si ricollega prepotentemente a quanto detto finora, aiutandoci a comprendere meglio, è quella dell'americana Federal Reserve.
   
 La Nascia della Fed e il caso della Banca del North Dakota                           
 
Nel 1913, quando fu delegata ad operare come Banca Centrale Usa la privata Fed, tutti i parlamenti dei singoli stati federali furono chiamati a ratificare il voto del Senato. Tutti approvarono, cari lettori, tranne uno. Il North Dakota, uno Stato al confine con il Canada, che anziché aderire all'inciucio bancario, diede vita ad una propria Banca di Stato, in opposizione a Wall Street e ai banchieri privati che tiravano le fila della Fed. La Banca del North Dakota è rimasta un istituto pubblico indipendente dall'iniquo sistema della Federal Reserve, con una storia costellata da successi e prosperità. Anche nel 1929, mentre la grande crisi fece traballare tutte le banche statunitensi, essa continuò imperturbabile la propria attività. Inoltre, mentre tutte le banche del circuito federale sono governate da personaggi nominati dall’"alto", cioè su investitura ufficiale e benedizione di Wall Street, la triade di massimi dirigenti della Banca del North Dakota è eletta dai cittadini, dando un esempio di democrazia e trasparenza a tutti gli Americani ed al mondo intero. Un esempio analogo in Europa, è la Norvegia (Vedi articolo in allegato). Nessun inganno, nessuna crisi!
 

Sergio Basile, Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)

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L’Ungheria tira dritto e bacchetta Ue e Bce

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Venerdì, Marzo 9th / 2012 Commissione Ue / Bruxelles / Bce / Ungheria / Sanzioni /  Orban  L’Ungheria tira dritto e bacchetta Ue e Bce Lettera del Ministro dell’Economia ungherese alla Bce: “Necessitiamo di una risposta urgente” Bruxelles – L’Ue fa la voce grossa con l’Ungheria: o il paese magiaro cede alle richieste della Commissione […]

L’Ungheria fa orecchie da mercante ai richiami dell’Ue

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Venerdì, Marzo 9th / 2012 Commissione Ue / Bce / Ungheria / Sanzioni / Matolcsy / Orban L’Ungheria fa orecchie da mercante ai richiami dell’Ue Lettera del Ministro dell’Economia ungherese alla Bce: “Necessitiamo di una risposta urgente” Bruxelles – L’Unione Europea fa la voce grossa con l’Ungheria: o il paese magiaro cede alle richieste della […]

Crisi Eurozona: signoraggio bancario, privatizzazioni e ruolo Bce

Crisi Eurozona:  signoraggio bancario, privatizzazioni e ruolo Bce

Giovedì, febbraio 22th / 2012 – di Sergio Basile – Eurogruppo / Crisi euro / Bce / Signoraggio / Coefficiente di riserva frazionale / Maastricht / Privatizzazioni / Ungheria Crisi Eurozona:  signoraggio bancario, privatizzazioni e ruolo Bce  Privati al potere. Le contromisure degli economisti euroscettici: rinazionalizzare le banche centrali e abbandonare l’euro Francoforte – Sotto l’Eurotower […]

 

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