Obama elogia Letta: Italia sulla strada giusta (il Precipizio)

Venerdì,  Ottobre 18th/ 2013

 Sergio Basile, Redazione Qui Europa  

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Obama elogia Letta: Italia sulla strada giusta

(oltre il Precipizio). E si vede!

L'ennesimo spot coloniale in onda sulle tv di regime

per lodare la legge di Instabilità.

Il quadretto della devastazione indotta dell'ex prima

rete aziendale continentale, in dettaglio: peggio della

Seconda Guerra Mondiale

Intanto in italia il co-artefice della disrtuzione del "Bel Paese",

Mario Monti, inscena le dimissioni da "Scelta Civica":

"contrario alle scelte del governo!" (La fotocopia delle sue)

– Fassina tenta di imitarlo…

– Cobas & Co oggi in piazza contro la Finanzaria e l'Austerity:

  ma finora dov'erano? 

– Pil crollato del 10%, tasse in aumento malgrado le chiacchiere

 

di Sergio Basile 

Obama - Letta

 Tanti motivi per auto-compiacersi – Britannia 2                                             

Washington, Roma – Mentre in Italia Mario Monti mandava in scena le "clamorose" (si fa per dire…) dimissioni da "Scelta Civica", contrariato – a suo dire – dalle misure della legge di (in)stabilità varate dal "governo di (ir)responsabilità nazionale e considerate non adeguate, ma stranamente molto vicine (per non dire la fotocopia) di quelle poste in essere dal suo governo tecnico, a Washington Enrico Letta incassava il pieno sostegno e il pubblico elogio di Barack Obama per il varo della finanziaria e per il fedele rispetto dei diktat europei, sulla scia di quanto fatto dallo stesso Monti. Misure giudicate dal Presidente Usa come "utili" e necessarie "per smuovere il Vecchio Continente e spingerlo a passare finalmente dalla fase dell'austerità a quella della (presunta, quanto ingannevole) "crescita". Ma come vedremo meglio di seguito crescere – come noto – è impossibile… a prescindere da tutto… e semplicemente perchè non è rimasto praticamente più nulla in "Casa Italia". La colonia Italia sarebbe dunque per Obama sulla "strada giusta" (?): forse – mi chiedo – magari per via della svendita di castelli, edifici antichi e dei fiori all'occhiello del made in Italy? O per la svendita programmata dei gioielli dell'edilizia e dell'architettura – del patrimonio pubblico nazionale – da sempre invidiati dal mondo intero, ed espressione massima della nostra italianità? Certo i motivi per essere soddisfatti ci sono tutti, ed hanno tutti nomi, cognomi e destinazioni ben precise. Ma un denominatore comune: la svendita all'estero della prima rete d'impresa a livello continentale fino al 2011. Di seguito un quadro abbastanza eloquente dei presunti motivi (evidentemente solo alcuni dei presunti motivi) di soddisfazione della complice ed affiatata coppia Obama-Letta.

 I motivi della soddisfazione di Letta e Obama?                                             

A chi è stato svenduto il glorioso ed impareggiabile patrimonio aziendale nazionale, dunque? Vediamo: De Tomaso – Auto – (ai Cinesi); Ferretti-Yackt – (ai cinesi di Shig-Weichai);  Scotti – (agli spanoli Ebro foods); San Pellegrino, Buitoni, Perugina, Motta, Antica Gelateria del Corso, La Valle degli Orti, Maggi – (agli Svizzeri della Nestlè);  Gancia – (al russo Roustam Tariko); Parmalat, Galbani, Cademartori, Invernizzi, Locatelli  (ai  francesi di Lactalis); Algida – (alla Unilever, multinazionale anglo-olandese); Bertolli, Carapelli, Sasso, Minerva Oil – (agli spagonoli della Deoleo); Fiorucci alimentari – (agli Spagnoli Campofrio Food Holding); Peroni – (ai sudafricani di SABmiller); Ar Alimentari, leader nei pelati – (alla multinazionale anglo-nipponica Princes-Mitsubishi); Star – (agli spagnoli Agrolimen); Rigamonti salumi – (ai Brasiliani della Jbs); Bulgari, Emilio Pucci, Fendi, Acqua di Parma (ai francesi di  Lvmh); Chianti Classico Casanova ''azienda Gallo Nero'' –  (ai Cinesi); Gucci – (ai francesi Pinault-Printemps-Redoute); Pernigotti – (ai Turchi Sigh); Alitalia – (ai francesi); Coin –  (ai francesi di Pai Partners); Standa – (agli austriaci Billa); Gianfranco Ferrè – (al Paris Group di Dubai); Valentino – (agli ingressi di Permira); Fiorucci – (ai giapponesi di Edwin International); Bottega Veneta, Sergio Rossi calzature – (ai Francesei di François Henri Pinault); Safilo  – (agli olandesi di Hal Holding); Fastweb – (agli svizzeri Swisscom); Wind – (oggi ai russi di VimpelCom); Ercole Marelli, Fiat Ferroviaria, Parizzi,  Sasib Ferroviaria, Passoni & Villa –  (ai Francese di Alstom); Acciaierie Lucchini – (ai Russi di Severstal); Fiat Avio – (ai lussemburghesi di Bcv Investments sca); Benelli – (ai Cinesi di QianJiang); Sps Italiana Pack Systems – (agli statunitensi Pfm Spa); Edison – (ai francesi Eléctricité de France); Loquendo – (agli statunitensi di Nuance); tutta la grande distribuzione italiana è praticamente in mano ai francesi di Carrefour, Auchan, Castorama e Leroy Merlin, Leclerc. Senza scordare la leadership di aziende tedesche come Lidl ed Eurospin. Infine la Ciliegina Telecom, che – come noto – ha preso il volo verso Madrid. Per tacere sui passaggi di proprietà di squadre di calcio come Roma e Inter… ed altre assolute nefandezze di sorta, in quello che potremmo definire il "Britannia 2".
 
 Grazie per la stima!                                                                                                    

Dinnanzi a questi crimini, indotti ed avallati da regimi debitocratici creati ad arte e retti ed occultati da "politici" e media a dir poco criminali, quanto arroganti e impuniti, il premier Letta ha ricambiato la fiducia di Obama, congratulandosi con l'amico Barack per il "successo nel braccio di ferro sul debito". E forse (in cuor suo) – mi chiedo – anche per il lavoretto svolto dalle care agenzie di rating Usa e – di riflesso – dai registi europei e filo-americanisti di Basilea 3? Attori che hanno permesso  rispettivamente di mantenere alle stelle il livello di debito pubblico, e di contribuire a serrare i rubinetti del credito, costringendo  tali gloriose realtà imprenditoriali (e tante altre piccole e grandi aziende italiane, colonizzate e rimpiazzate magari da "impresari" cinesi) ad annegare tra i debiti fittizi e gonfiati e a svendere all'estero il lavoro certosino e geniale portato avanti da intere generazioni. Che dire: Grazie di cuore per la stima!

 Che fare?                                                                                                                       

Beh, voglio chiudere questo disarmante e vergognoso quadretto, con alcune proposte concrete che ho provveduto stamane ad inoltrare anche ai coordinatori della Consulta Nazionale Antiusura costituitasi lo scorso 24 Settembre a Roma, e della quale "Qui Europa" fa parte. Premesso che la fuoriuscita dall'euro e il recupero della nostra sovranità monetaria (assieme alla linea della proprietà popolare della moneta, suggerita e teorizzata dal grande Prof. Giacinto Auriti) devono essere al primo posto in un programma di orgoglio nazionale da difendere fino alla morte in tutte le sedi, istituzionali e non… Ciò se vogliamo salvare  veramente dal baratro migliaia/milioni di vite e di famiglie italiane; nonché gli ultimi cocci rimasti della nostra meravigliosa e povera Italia: essendo il problema del signoraggio il vero cancro primario che ci sta distruggendo. Come dimostrato in maniera inequivocabile – tra l'altro – dallo stesso Auriti e dai suoi molteplici studi. In merito ho chiesto personalmente di aggiungere all'attenzione del dibattito programmatico in corso tra le parti costitutive, tre elementi prioritari per contribuire a smontare il folle e criminale teorema del debito pubblico: 1) Richiesta di delegittimazione delle Agenzie di Rating in merito al loro rapporto con gli stati-nazione, sulla scorta della strada battuta dalla Procura di Trani: tali agenzie, infatti, non sono altro che speculatori privati al servizio di multinazionali, autorizzati (?) a disintegrare le nazioni nel mirino dei cosiddetti "mercati", arrogandosi il diritto di mettere voticini agli stati sovrani, superando addirittura istituzioni e Costituzione, e sulla base di elementi – come dimostrato – spesso e volentieri sballati e volutamente alterati… ciò per far lievitare gli interessi (spread) e di conseguenza il debito pubblico… alibi non più tollerabile ormai anche dal più folle e "distratto" dei "poltici" e funzionale al commissariamento, alla svendita ed alla contestuale distruzione del nostro Paese; 2) Richiesta diretta alle istituzioni e/o referendum e/o petizione nazionale (o europea) per abolire il sistema Target2: sistema di regolamentazione interbancario tra le banche centrali dell'Eurozona, ampliamente illegittimo e proteso a creare – come spiegato in più sedi – surplus indotto in favore della Germania e deficit gonfiati per gli altri paesi malcapitati dell'eurogabbia; 3) Istanza alla Corte UE – e/o altre strade – per chiedere la revisione delle misure di Basilea 3, ed in particolare la revisione e abolizione dei criteri e delle misure d'innalzamento del livello dei coefficienti di riserva patrimoniale delle banche: vera causa del famigerato credit crunch – dissimulata dai media – e della distruzione indotta di migliaia di aziende rimaste senza credito e – dunque – ossigeno. Intanto, mentre scrivo, (ore 6,00) apprendo con sorpresa dell'oscuramente della nostra pagina facebook.. spero sia momentanea o che sia un errore… o uno scherzo… di cattivo gusto.

Sergo Basile – Redazione Qui Europa 

 

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