Monti-Obama: incontro per la “crescita” o spot neo-liberal?

Venerdì, Febbraio 10th / 2012

– di Sergio Basile –

Italia / Usa / Crisi Ue / Washington / Monti / Obama / Peterson Institute / Opinione Pubblica / Mercati / Trilateral Commission / Bilderberg Club / Poteri occulti / Tempio pagano finanza 

Monti-Obama: incontro per la “crescita

o spot neo-liberal?

Domani, Monti a Wall Street, nel tempio pagano

del “dio della finanza”:

l'ottimismo cieco di "Repubblica" e "Corsera"

Washington – Nelle scorse ore si è tenuto l’atteso incontro tra Mario Monti e Barack Obama: vertice che giunge in uno dei momenti più bui della storia moderna, nel pieno di una crisi non provocata dai popoli, ma aggravata certamente dall’assenza di spirito critico dell’opinione pubblica occidentale e nazionale, degli organi di stampa e della società civile tutta: lavoratori, padri di famiglia, giovani, studenti, professori, economisti. L’immagine dell’Italia negli Usa è oggi quella di una provincia del mondo, nelle mani di tecno-apparati retti da lobbisti, speculatori finanziari e bancari. “La Repubblica " parla invece dell’incontro tra leader come di “patto per la crescita”, titolo piuttosto surreale vista la devastante involuzione economica delle manovre portate avanti fin qui dal professore. Qualcun altro parla ironicamente di incontro “tra illuminati” o “rappresentanti di vertice di poteri forti e occulti” (vedi Trilateral Commission e Bilderberg Club, sono per citarne alcune) ma questa è un’altra storia… Per Monti “Ora l'Italia ha un’altra faccia”: questo e poco ma sicuro! Peccato che gran parte degli Italiani preferivano la prima. Quando si dice: “si stava meglio quando si stava peggio”!… Ma peggio di così si muore. Vedi il tragico epilogo dei cugini greci. Ancora più ottimista la linea del Corsera, dell'amico "ventennale" del professore, Ferruccio De Bortoli: “Obama: Usa e Italia mai così vicini … Monti porterà l’Italia fuori dalla tempesta”.

   Le illusioni del G20 del 2009  sulla fine della crisi  

Peccato che il Corriere riportava un titolo simile all’indomani del G20 dell’Aprile 2009, quando i grandi della Terra sostenevano l’imminente fine di una famelica crisi, che in realtà si sarebbe rivelata poi solo all’antipasto: ed il cibo di lì a poco sarebbero stati poveri, proletari, giovani e pensionati. Degna di nota anche la dichiarazione di Monti riportata con un titolone ridondante e trionfalistico dal Corsera (Pag.3) “Monti: Dovremo cambiare il nostro stile di vita”. In effetti lo stile è già cambiato, ed a farne le spese è stato il Welfare, ormai rilegato all’angolo della storia, dopo aver contribuito allo sviluppo di un “sistema Italia” che il mondo ci invidiava, ora svenduto in nome della famigerata “crescita”. Ma la passerella Usa, non si è limitata all’incontro a due Monti-Obama. Nelle scorse ore è stata la volta dell’analisi economica di Monti al Peterson Institute, sulla “crescita liberale” dell’Italia e dell’Ue. Infine il tour troverà consacrazione finale nella giornata di domani a Wall Street, tempio pagano della finanza mondiale, con le interviste di rito a New York Times, Bloomberg, CBNC e New York Stock Exchange. Parola d’ordine dell’operazione mediatica: fiducia. Ma in cosa?

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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