di Nicola Arena e Sergio Basile / Sete di Giustizia
Redazione Quieuropa, sistema bancario, Nicola Arena, Sergio Basile, Sete di Giustizia, moneta, Bit-coin
Bit-coin: l'apoteosi dell'astrazione e del nulla,
la perfetta moneta satanica
L'ultima frontiera della schiavitù monetaria passa per
l'impulso di un computer
Computer: macchina progettata per velocizzare
e automatizzare gli errori.
anonimo
Una volta avevo una vita.
Ora ho un computer e una connessione wi-fi.
anonimo
di Nicola Arena e Sergio Basile / Sete di Giustizia
di Sergio Basile / Sete di Giustizia
Perché fidarsi di un bit?
Premessa – di Sergio Basile – Come disse Luc Fayard, giornalista francese, esperto di tecnologie mediatiche, "l'informatica non è altro che una scienza inesatta e una attività umana fallibile". Chiediamoci allora:
Perché subordinare la nostra dignità e sovranità monetaria all'impulso di una tastiera?
Perché fidarsi di un bit?
Ha forse il computer uno spirito, un codice etico autonomo, dei sentimenti?
O è piuttosto l'ennesima forma avanzata di "fantasma giuridico"
nelle mani dei "padroni della moneta"?
L'amore e la vita non sono realtà statiche ma irriducibilmente dinamiche, in quanto si trasmettono, hanno bisogno di essere continuamente alimentate e rigenerate mediante lo spirito e la materia. La comunicazione e il contatto tra esseri viventi e/o tra persone e cose sono essenziali, poiché attraverso la creazione, e quindi il tocco di Dio, l'Altissimo ha sugellato il patto primordiale tra il Cielo e la Terra, tra Lui e l'intero Creato. Il contatto genera vita, l'assenza di contatto morte! Anche il bambino fin dai primi vagiti ha bisogno di avvertire il calore della madre, ha bisogno di sentire e sperimentare la dolcezza del suo abbraccio, il conforto del suo seno, dal cui contatto egli prende vita, nutrimento. Senza contatto il neonato impazzisce o muore! Non basta il cibo! Così come non basta, per contro, la sola premura della madre. L'amore si manifesta da una perfetta sintesi tra materia e spirito.
Spirito e materia
La vita tra gli esseri umani, dunque, non si limita alla materia, come non può limitarsi assolutamente alle parole e alle immagini. Né tantomeno ad un bit! Essa ha bisogno di spirito e materia, emozioni, sentimenti e contatto, continua sperimentazione.
La materialità diviene trasfigurazione del sentimento,
come il mare è lo specchio in cui si affaccia il cielo.
Lo stesso atto sessuale, funzionale al più grande miracolo dell'universo, è tra le cose più sacre che Dio abbia mai concepito in favore delle sue creature. L'atto sessuale è sacro: da esso dipende sia la Vita che l'armonia della coppia, il piacere e il sacrificio. Cosa sarebbe "l'amore" tra marito e moglie senza il contatto fisico? Oggi, travolti dall'era digitale, le nostre vite, il nostro quotidiano, hanno subito uno strano ed innaturale processo di accelerazione, ma nel contempo il grado di profondità delle nostre relazioni ha subito una metamorfosi in negativo. Infatti, mentre aumenta il numero degli amici virtuali su facebook e si chatta di più e più in fretta, paradossalmente aumenta il nostro stato di alienazione e ci si conosce sempre meno in profondità… Perché? Semplice!
Perché manca sempre di più il contatto fisico tra le persone,
il valore di un sorriso, di una carezza, di uno sguardo
o di una semplice stretta di mano.
Dio nella Genesi attraverso il tocco delle sue dita crea e trasmette la vita. Quel che manca davvero all'uomo del terzo millennio sono dunque la sintonia fisica e il contatto: quella scintilla atavica con i suoi simili, con la natura e il creato. Quell'attrito tra due corpi… che permise ai primi uomini di scoprire il fuoco.
Maledettamente virtuale!
Tutto è sempre più maledettamente virtuale. Anche il vile danaro! Oggi, attraverso la moneta elettronica vogliono farci perdere il contatto con l'essenza fisica del denaro, il supporto cartaceo (anche se in realtà si tratta di fibra di cotone), e con esso nascondere anche il "valore indotto" e spirituale dello strumento monetario. Perché?
L'uomo, di questo passo, potrebbe essere destinato ad "evolversi" sempre più
in un semplice, insignificante, numero
Venendo a mancare il suddetto "supporto", la mente umana,
in un futuro prossimo, potrebbe essere irrimediabilmente
"costretta" a cancellare e rimuovere il concetto stesso di "denaro"
e, di conseguanza, di "diritto" e di identità personale.
(Se è vero com'è vero che la compressione o rarefazione monetaria indotta, da parte delle banche centrali e dei governi, non è altro che una malcelata operazione di compressione dei diritti personali e delle libertà di una comunità sociale).
L'apoteosi dell'astrazione
La mente umana, inoltre, potrebbe confondersi sempre più in merito alla reale portata dello strumento monetario e potrebbe, inevitabilmente, perdere il contatto con la realtà e con il "senso del dono", della reciprocità e del mutuo-soccorso: qualità che la moneta-convenzionale (o moneta credito come originariamente concepita) dovrebbe importare in un sistema sociale organico e sano. Prerogative queste che gli inventori della moneta-convenzionale dell'era mosaica (le tribù d'Israele) difesero per un lungo tempo della loro storia, prima di sviare e di abbracciare, in gran parte, il dio dell'usura.
Tale rivoluzione elettronica,
premesso che la moneta è una sublimazione geniale di spirito e materia
(materia, previsione d'acquisto e potere d'acquisto)
equivarrebbe dunque all'apoteosi dell'astrazione,
cioé al trionfo assoluto del nulla sulla materia e sullo stesso spirito.
L'ultima moda che minaccia le nostre intelligenze e le nostre anime, in tal senso, si chiama bit-coin: moneta elettronica, immateriale e costituita da semplici impulsi elettronici, ideata nel 2009 da Satoshi Nakamoto. Il bit-coin, come vedremo meglio di seguito, celebra proprio l'apoteosi del nulla, sottraendo alle potenzialità della mente umana la possibilità di elaborare il reale senso della moneta che esso surroga e sostituisce!
Deriva Bit-coin
Il Bitcoin non viene regolamentato da una banca centrale ma da un database – di un oscuro, anonimo ed invisibile regista – distribuito sfruttando la tecnica della crittografia, per gestire gli aspetti funzionali e transazionali. In pratica la rete Bitcoin permette e facilita il possesso e il trasferimento anonimo di moneta elettronica tra più soggetti economici, mediante un "portafoglio digitale" e un correlato "indirizzo bitcoin". Tale modello di moneta virtuale rende impossibile a qualunque autorità il blocco dei trasferimenti, il sequestro o la svalutazione dello strumento monetario. Questi probabilmente – assieme alla velocità e facilità di trasferimento dei bit-coin – sono i punti forti della curiosa invenzione figlia "nobile" dell'era digitale. Ma non tutto oro è quel che luccica! Anzi! Di chi è il bit coin? Cosa rappresenta? In che relazione si pone con quel fondamentale processo socio-economico di trasmissione della vita, fatto di spirito e materia, che dovrebbe caratterizzare tutti i processi di relazione tra uomini? E soprattutto, chi gestisce i bit-coin, e in vista di cosa? Sono interrogativi che gli entusiasti profeti della criptovalura sembrano non porsi. Eppure, analizzando più da vicino la struttura giuridica e la stessa natura "spirituale" della moneta (tra i mezzi economico-sociali più diretti per favorire il "contatto" tra gli uomini) la pseudo-moneta chiamata bit-coin nasconde lati oscuri e perversi che è bene tenere in debita considerazione, onde evitare di restare per l'ennesima volta schiavi di un terzo padrone, capace di gestire con subdola maestria il nostro tempo ed il nostro spazio, togliendoci ancora una volta quella sovranità che lo stesso Dio diede ai primi uomini nell'Eden, mettendoli in guardia dal sommo inganno: sostituirsi all'Onnipotente.
Bit-coin? No grazie!
La moneta-convenzionale sganciata dal debito, come detto, rappresentò per il popolo ebraico – per un certo tempo – uno straordinario strumento di mutuo soccorso e moltiplicazione delle ricchezze. L'idolatria del popolo eletto (o meglio di una parte di esso che imboccò la via del Talmud e della Cabala) sublimata nel culto idolatrico del vitello d'oro di Aronne – e nella degenerazione dell'uso del segreto della potenza: da mezzo di soccorso a ignobile strumento di dominio sul prossimo – inietto nelle vene del genere umano un veleno letale. L'uomo finì ben presto per togliere ai suoi simili quella dignità originale che L'Onnipotente riservò fin dalla Genesi alla sua creatura prediletta (fatta a Sua immagine e somiglianza). Il peccato e l'idolatria di parte del "popolo eletto" – reiterati nei secoli, specie dopo il sommo omicidio – trasformarono la Shekhinah in chèque, ovvero la provvidenziale manifestazione divina in moneta-debito (bancaria) o inquietante manifestazione di un contro-dio personalistico e disumano. Dalla moneta convenzionale si passò alla moneta merce, e dalla moneta merce (oro, ecc..) alla moneta-debito (avvelenata dall'interesse da usura). Oggi il processo di involuzione dello strumento monetario (divinizzato) sembra non conoscere fine. Il bit-coin, alla luce di quanto detto, non è altro che l'ultima frontiera di questo diabolico inganno, vecchio quanto il mondo. Una scintilla, un impulso capace in maniera sempre meno evidente – e sempre più sottile – di generare (arbitrariamente) il bene e il male, il diritto e la schiavitù, la ragione e il torto. Bit-coin? No grazie!
Un tempo esistevano domande per le quali non c’erano risposte.
Oggi, all’epoca dei computer, ci sono molte risposte
per le quali non abbiamo ancora pensato alle domande.
Peter Ustinov
Sergio Basile / Sete di Giustizia (Copyright © 2016 Qui Europa)
Bit-coin: la realizzazione della perfetta
moneta satanica
L'uomo spossessato, in un bit, persino della capacità
di essere "portatore del proprio debito"
di Nicola Arena / Sete di Giustizia
La "perfetta moneta satanica"
Con la moneta elettronica
si realizza la perfetta moneta satanica,
e precisamente la "moneta di proprietà del portatore"
al contrario
Roma – di Nicola Arena – Nel corso dei millenni la moneta, essendo un bene usato come strumento di scambio, ha avuto come soggetto del suo utilizzo l’uomo. Con il passare del tempo la struttura merceologica del simbolo moneta, come visto, è mutata varie volte anche in virtù delle diverse aree geografiche del pianeta. In antichità, prima della nascita della moneta in senso stretto, il denaro era costituito da svariate tipologie di oggetti: scarabei d’argilla, semi di cacao, conchiglie, barrette di ferro, sale, bestiame, ecc.. Il vero cambiamento però lo notiamo con la nascita della Banca d’Inghilterra nel 1694 e conseguente immissione sul mercato della sterlina Inglese, prima moneta nominale al mondo creata come puro debito. La sterlina emessa su "riserva fittizia", sancì uno stravolgimento epocale nella storia dell’umanità. Il motivo principale di questo radicale mutamento, non va ricercato semplicemente nell’aspetto materiale della moneta, bensì nella posizione giuridica del portatore.
Quando la moneta era d'oro…
Quando la moneta era d’oro, il portatore ne era anche proprietario.
L’importanza di esserne il proprietario garantiva al portatore non solo il diritto di poter spendere a proprio piacimento il denaro posseduto, ma anche e soprattutto quello di pretenderlo e rivendicarlo. Con l’avvento della moneta emessa a debito, il portatore è stato subdolamente espropriato del proprio valore e indebitato di altrettanto, con un abile gioco di prestigio satanico. Questo è stato possibile a causa dell’assoluta ignoranza dei popoli e dei governanti in ambito monetario. Tale profondo stato di inconsapevolezza non ha permesso loro di scoprire l’inganno.
L’errore di aver ricercato e riconosciuto il valore negli oggetti,
ha spinto i popoli ad accettare denaro-carta
come titolo rappresentativo della riserva.
Da sempre però i banchieri conoscono il segreto del denaro, il cui valore non va ricercato negli oggetti, ma nel pensiero degli uomini.
Il segreto del valore, svelato da Auriti
Con la scoperta del valore indotto della moneta del professor Giacinto Auriti, il segreto del valore è stato svelato. Il valore della moneta e di tutti gli oggetti materiali e spirituali, va ricercato nella mente delle persone.
Il valore infatti – come sosteneva Auriti –
è una previsione in un rapporto fra fasi di tempo.
Per semplificare: “Il telefono ha valore perché prevedo di telefonare”; “La calcolatrice ha valore perché prevedo di fare calcoli”; “Gli sci hanno valore perché prevedo di andare a sciare”; “La penna ha valore perché prevedo di scrivere”. Il valore da soggettivo può diventare però valore collettivo, attraverso una convenzione che mette d’accordo e/o obbliga tutti.
“La moneta ha valore perché prevedo di comprare”.
Portatore del "proprio debito"
Nella seconda fase storico-giuridica in esame, tuttavia, la banca di emissione è divenuta illegittimamente proprietaria del valore (che, come detto, è creato convenzionalmente dai cittadini: vedi l'esempio delle antiche tribù d'Israele, sopra citato). Ciò avviene ancora oggi! Per contro l’uomo è diventato debitore del suo stesso denaro, rimanendo, tuttavia, ancora il "portatore" dello stesso strumento monetario. Egli, quindi, ha ancora la facoltà di impiegare il suo denaro (sia pur avvelenato dal debito) secondo le proprie esigenze: avendo la facoltà, per esempio, di non pagare multe o tasse ritenute ingiuste, ecc.. Il portatore quindi – quantomeno – dispone ancora, sia pur temporaneamente, del proprio "debito".
Disumanizzati da un bit
Dall’era moderna ad oggi, la piramide massonico-bancaria, al fine di sottomettere definitivamente i popoli, ha dimostrato – e dimostra – di avere uno spasmodico bisogno di occultare l’inganno monetario con nuovi arditi stratagemmi. Oggi la moneta elettronica risponde perfettamete a questo disegno, malgrado il paravento del "miracolo digitale": non si correrà il rischio di essere depredati dai ladri per la strada (dicono); non bisognerà avere il peso del contante da tenere nel portafogli; si potranno effettuare pagamenti on-line con vantaggi spaziali e temporali; aumenterà la velocità degli scambi fra le nazioni, ecc.. Nessuno, tuttavia, sembra cogliere il meschino declassamento della posizione giuridica dell’essere umano dinanzi al bit-coin. Né tantomeno la
disumanizzazione dell'intero ciclo socio-economico
che soprassiede al ciclo monetario.
La banca di emissione, oltre alla sovranità monetaria in senso stretto (proprietà della moneta) con la "rivoluzione digitale finale" potrebbe gestire anche il "debito" di milioni, miliardi di uomini. Cioé l'essere umano verrebbe addirittura spossessato dalla capacità di gestire il proprio debito. Ma anche – se ci riflettiamo bene – di pensare e di esercitare il suo libero arbitrio. Insomma l'uomo diverrà esso stesso un grande personal computer portatile, programmabile e formattabile a piacere di terzi padroni (Ndr).
La piena realizzazione di un'antica profezia
Nelle compravendite, come noto, ogni richiesta di denaro dev’essere registrata, sicché l’essere umano è totalmente controllato nei suoi movimenti spaziali; ma anche monitorato sulla tipologia e quantità di prodotti acquistati. Riepilogando: 1) Con la moneta d’oro, l’uomo conservava sia la posizione giuridica sia quella di portatore e proprietario della sua moneta; 2) Con la moneta nominale emessa a debito, l’uomo rimanendo ancora il portatore (sia pur temporaneo e suigeneris) dello strumento monetario ha assunto però la funzione di debitore (del suo denaro); 3) Con la moneta elettronica, emessa a debito, l’uomo non sarà proprietario dei propri soldi e perderà anche – in maniera sempre più netta – la funzione di esserne il portatore. Ne consegue che la banca (per meglio dire gli azionisti che controllano il pacchetto azionario delle banche) nella prima fase svolgeva la funzione di società di servizi, estranea alla creazione monetaria; nella seconda fase (attraverso l’espropriazione della funzione monetaria ai danni dei governanti e sovrani reali) iniziò a creare moneta debito, sottraendo la proprietà agli esseri umani e indebitandoli di altrettanto. Nella terza fase essa (o i controllori dei pc)
toglierà agli uomini anche il diritto di "portabilità",
assumendo il controllo
e tracciando non solo i movimenti contabili di tutte le transazioni effettuate
da ogni singolo essere umano,
ma anche la sua posizione geografica,
attraverso – in aggiunta – l'uso sempre più frequente di microchips
installati nelle carte di credito e bancomat, adibiti alla geo localizzazione.
Possiamo affermare, in sintesi, che con la moneta elettronica emessa a debito, le banche hanno realizzato la perfetta moneta satanica ovverosia: la proprietà del portatore … al contrario. In definitiva il processo di sottomissione dei popoli da parte delle banche è pressoché ultimato, rimarrebbe – in caso – soltanto l’installazione dei microchips sottocutanei (peraltro già sperimentati con successo sugli animali e su alcuni cittadini "volontari") ad ogni "cittadino-personal computer" per il completo controllo dell’umanità, realizzando così – con maggior violenza – la profezia scritta nel libro dell’Apocalisse di San Giovanni.
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi
ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;
e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio,
(N.B.: il "666" è già impresso in tutti i codici a barre dei prodotti immessi nel mercato)
cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia:
essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.
Apocalisse 13, 16-18
Nicola Arena / Sete di Giustizia (Copyright © 2016 Qui Europa)
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in collaborazione con "Sete di Giustizia" / Associazione Nazionale Auritiana
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NOI SIAMO PER LA PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA.
Oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola ai cittadini.
Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata
ad ognuno come " REDDITO di CITTADINANZA ".
DISEGNO DI LEGGE N°1282 SENATO XII LEGISLATURA
DIS. LEGGE N°1889 SENATO XIII LEGISLATURA
Disegno di Legge proposto dal Sindacato Anti USura
Segretario Generale avv. prof. Giacinto Auriti
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