Legge di Stabilità – Regali ai Banchieri, Dispetti a Morti e Famiglie

Sabato,  Ottobre 19th/ 2013

 di Sergio Basile  

Legge di Stabilità, Regali alle banche, Basilea 3, Credit Crunch, Banchieri, Iva sui Funerali, Assenza di politiche per la famiglia, MPS, Ubi, Banca Intesa, Iva, Destinazione Italia, Roma, Washington, Obama, Roma-Napoli, Fincantieri, Giuseppe Bono, Terna, Washington Post, Enrico Letta, Mario Monti, Svendita dell'Italia, Accentramento Bancario, Giacinto Auriti 

Legge di Stabilità – Regali ai Banchieri,

Dispetti ai Morti e alle Famiglie

La "Revisione del Trattamento Fiscale sulle Perdite

delle Banche": la nuova beffa dell'impero bancario.

Introdotta Iva sui funerali al 10%. Vietato Morire!

Privatizzazioni – Idea Fincantieri. Bono contraddice Letta

 

di Sergio Basile 

Legge di Instabilità - Iva Funerali

 Il vero volto della Legge di (In)Stabilità della banda Letta                           

RomaLa Roma calcistica vola e conferma il suo primato in classifica, eguagliando il record di vittorie consecutive "di sempre" dalla prima di campionato (8), detenuto finora dalla  sola Juventus, ma non si può dire lo stesso per la "Roma istituzionale". Anzi! In questo caso l'incubo continua e – attendendo che tutti gli Italiani acquisiscano davvero il polso della situazione – ci ritroviamo a commentare le ennesime storture, dinnanzi ad una "Legge di Stabilità" che non solo toglie gli ultimi spiccioli rimasti agli Italiani, ma – come vedremo – li regala in nuove fantasiose forme ai soliti banchieri, andando a colpire addirittura i morti… e non è un eufemismo!

 La Finanziaria dei Banchieri                                                                                    

D'altronde, se a fare gli elogi dagli Usa è stato Obama, beh il tutto diventa ancor più anacronistico. Non trovate? Insomma è tutto un "programma"! Eppure in tempi non sospetti Letta osò dichiarare che "prima di Maastricht, l’Italia (per quello che riguarda il debito) era un disastro (…) Dunque – aggiunse di seguito – per l’Italia mai più debito!”. Lo stesso Letta che tuttavia, per contro, scriveva un libro dal titolo a dir poco inquietante: "Euro sì. Morire per Maastricht". Difendendo a spada tratta la madre spirituale del debito stesso: la moneta unica! Ma a ben vedere il debito – se ne sarà accorto lo stesso Letta – c'è e come (130% del Pil) alimentato non soltanto dalle trovate mercatiste del rating, dello spread, del Target2 e dell'iper-sdoganamento incontrollato e selvaggio dei titoli di stato sul mercato estero (favorito dall'art. 123 del Trattato di Lisbona, che obbliga gli stati a rifinanziarsi sui mercati internazionali, acquistando a tassi da usura la moneta che in realtà dovrebbe essere sua di diritto: come insegna il professor Auriti) ma anche da altri elementi sconcertanti come le presunte perdite del settore bancario da colmare a suon di sacrifici dei pubblici contribuenti: e ciò malgrado l'innalzamento dei coefficienti obbligatori di riserva patrimoniale degli istituti di "credito" decisa con Basilea 3 e malgrado l'irrefrenabile attività di speculazione bancaria sugli stessi titoli di stato nazionali vada avanti a gonfie vele… Come del resto va benone la speculazione sui titoli del debito greco…  

 La Revisione del Trattamento Fiscale sulle "perdite" delle banche           

Ma a tornare a cozzare contro ogni logica e raziocinio, nella cosiddetta "Legge di (In)Stabilità", ci sono anche altri elementi, come il regalo fiscale di 1,8 mld di euro ai banchieri privati derivante dalla revisione del trattamento fiscale sulle "perdite delle banche" che  porterà loro maggiori utili (si calcola mediamente un 7% in più – dati Mediobanca) quantificabili in circa 650 milioni di euro, nel 2013: comme inutile dirlo, a carico degli Italiani. Tale regalo tributario denominato "revisione del trattamento fiscale delle perdite su crediti delle banche" insito nella Legge di Stabilità, ovviamente non dovrebbe sortire alcun effetto sul folle "credit crunch", cioè, per dirla in altri termini, non dovrebbe segnare alcun allentamento nella criminale serrata operata sui rubinetti del credito a famiglie e imprese, decisa proprio con gli accordi di "Basilea3", e ratificata dallo stesso "democratico" Parlamento Europeo nel corso del 2012. E poi magari ci diranno – come fatto in tante sedi e salotti tv – che la soluzione a questo status quo sia l'accentramento bancario in un nuovo sistema… imperiale. Accentramento – come detto: vedi qui Parlamento Europeo: Nouvo Vergognoso passo verso l’Impero ​Euro-Bancario Unico – già in atto, e vero obiettivo di tutto questo pandemonio ben concertato tra finanza, politica, poteri occulti e tecnocrazia.

Legge di Instabilità - Iva Funerali

 1,5 miliardi di euro agli amici di Rothschild                                                      

La "revisione del trattamento fiscale" va delineandosi quindi come un ennesimo folle regalo alle banche: un "pensierino" che per il triennio 2013-2015 potrebbe fruttare qualcosa come 1,5 miliardi di euro agli amici di Rothschild & Co. Secondo Banca Imi, a Unicredit l'operazione del governo Letta potrebbe portare nel solo 2013 un beneficio fiscale pari a 271 milioni di euro, (236 nel 2014 e 219 nel 2015); 101 milioni nel 2013, 70 nel 2014 e 57 nel 2015 per MPS; 45 milioni nel 2013, 38 milioni nel 2014 e 37 nel 2015, per UBI; 48 milioni nel 2013, 44 nel 2014 e 43 nel 2015, per Banco Popolare. Nel triennio 2013-2015, ad esempio, un istituto come Banca Intesa godrà di un beneficio fiscale pari a 590 milioni di euro. Pertanto l’alleggerimento fiscale dell’Ires, con l’aliquota fissa del 27,5% e dell’Irap,  la cui media si aggira attorno al 5% (con variazioni a livello regionale)  porterà ad un miglioramento sensibile dei profitti che oscillerebbe dal 3 al 6%. Letta dunque anziché colpire le prime responsabili della "crisi indotta" dell'Euro-zona (e di riflesso dell'intera economia continentale) costringendo il sistema bancario a restituire ai contribuenti il maltolto – da signoraggio di primo e secondo livello (cioè quello da riserva frazionaria) – fa esattamente il contrario: ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ma questa volta il buon gusto del governo ha superato anche quello manifestato in dozzine di occasioni dal predecessore – e "dimissionario" – Mario Monti.

 Vietato anche "Morire"… non ce lo possiamo permettere                            

La nuova finanziaria, infatti, questa volta non risparmia neppure i morti, finora esentati, decretando per il 2014, sui funerali, l'ntroduzione dell'IVA al 10%. Ma se da una parte anche morire sarà un lusso, da "contrattare" evidentemente col nostro santo di riferimento, il governo ha pensato bene di incentivare e premiare le politiche sul controllo delle nascite, apportando riduzioni fiscali sui contraccettivi. E sulle politiche per la tutela della famiglia e degli indigenti? Beh il tenore è nettamente diverso: lieviteranno infatti sia i costi dell’allacciamento alle reti di teleriscaldamento, che le opere di urbanizzazione comunali. Aumenti dell’Iva infine sulle case in cooperativa e sui servizi di assistenza a bambini, malati, anziani e disabili forniti da strutture private.

 Avanti tutta con le ultime privatizzazioni                                                           

Per contro la parola d'ordine sarà anche nel 2014 "privatizzazioni". Nel mirino della banda Letta – fonte Washington Post – a quanto pare ci sarebbero ora Fincantieri e Terna, con il collocamento sul mercato estero di percentuali rispettivamente del 49% e del 4,9%. Il tutto rientrerebbe nel piano "Destinazione Italia". Anche in questo caso, un nome che lascia poco alla fantasia del lettore… Il tutto con il supporto del Comitato per le privatizzazioni istituito presso il ministero dell'Economia e Finanze. Ma pronta e discordante è giunta la risposta a distanza di Giuseppe Bono (numero uno di Fincantieri) secondo il quale l'azienda "non ha bisogno di partner esteri… in quanto – ha aggiunto – noi vogliamo comandare a casa nostra!".

Sergio Basile – Redazione Qui Europa (Copyright © 2013 Qui Europa)  

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 Allegato – Svendita del Patrimonio aziendale nazionale – Nomi e Cognomi                 
 
Ecco a chi è stato svenduto il glorioso ed impareggiabile patrimonio aziendale nazionale. De Tomaso – Auto – (ai Cinesi); Ferretti-Yackt – (ai cinesi di Shig-Weichai);  Scotti – (agli spanoli Ebro foods); San Pellegrino, Buitoni, Perugina, Motta, Antica Gelateria del Corso, La Valle degli Orti, Maggi – (agli Svizzeri della Nestlè);  Gancia – (al russo Roustam Tariko); Parmalat, Galbani, Cademartori, Invernizzi, Locatelli  (ai  francesi di Lactalis); Algida – (alla Unilever, multinazionale anglo-olandese); Bertolli, Carapelli, Sasso, Minerva Oil – (agli spagonoli della Deoleo); Fiorucci alimentari – (agli Spagnoli Campofrio Food Holding);Peroni – (ai sudafricani di SABmiller); Ar Alimentari, leader nei pelati – (alla multinazionale anglo-nipponica Princes-Mitsubishi); Star – (agli spagnoli Agrolimen);Rigamonti salumi – (ai Brasiliani della Jbs); Bulgari, Emilio Pucci, Fendi, Acqua di Parma (ai francesi di  Lvmh); Chianti Classico Casanova ''azienda Gallo Nero'' –  (ai Cinesi); Gucci – (ai francesi Pinault-Printemps-Redoute); Pernigotti – (ai Turchi Sigh); Alitalia – (ai francesi); Coin –  (ai francesi di Pai Partners); Standa – (agli austriaci Billa); Gianfranco Ferrè – (al Paris Group di Dubai); Valentino – (agli ingressi di Permira); Fiorucci – (ai giapponesi di Edwin International); Bottega Veneta,Sergio Rossi calzature – (ai Francesei di François Henri Pinault); Safilo  – (agli olandesi di Hal Holding); Fastweb – (agli svizzeri Swisscom); Wind – (oggi ai russi di VimpelCom); Ercole Marelli, Fiat Ferroviaria, Parizzi,  Sasib Ferroviaria, Passoni & Villa –  (ai Francese di Alstom); Acciaierie Lucchini – (ai Russi di Severstal); Fiat Avio – (ai lussemburghesi di Bcv Investments sca); Benelli – (ai Cinesi di QianJiang); Sps Italiana Pack Systems – (agli statunitensi Pfm Spa);Edison – (ai francesi Eléctricité de France); Loquendo – (agli statunitensi di Nuance); tutta la grande distribuzione italiana è praticamente in mano ai francesi di Carrefour, Auchan, Castorama e Leroy Merlin, Leclerc. Senza scordare la leadership di aziende tedesche come Lidl ed Eurospin. Infine la Ciliegina Telecom, che – come noto – ha preso il volo verso Madrid. Per tacere sui passaggi di proprietà di squadre di calcio come Roma e Inter… ed altre assolute nefandezze di sorta, in quello che potremmo definire il "Britannia 2".
 
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