Renzi, Bersani e il Festival dell’ipocrisia

Lunedì, Settembre 17th/ 2012

– L'Editoriale del Lunedì, di Silvia Laporta e Sergio Basile –

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Renzi, Bersani e il festival dell'ipocrisia

Il Segretario del PD vorrebbe prendere le distanze

dalla casta e critica i banchieri , ma in realtà

c’è dentro fino al collo!

Su Matteo Renzi piovono copiose le benedizioni di

Silvio e della "casta montiana".

La politica del "Rottamatore": cambiare tutto per

non cambiare nulla!

Roma, Reggio Emilia, Firenze –  Nella settimana appena conclusasi, abbiamo fatto incetta di slogan e frasi in puro stile politichese: un'altra serie "notevole" di frasi importanti, da aggiungere al taccuino delle corbellerie sparate dai politici italiani, valide in senso assoluto per il passato, per il presente e purtroppo anche per il futuro. Di fatto già ne avevamo di materiale da "vendere", ma altre irresistibili perle di saggezza "Made in Italy" ci sono piovute addosso dal cielo, rovinosamente, come grandine in una assolata giornata di fine estate. Gli autori? Questa volta, visto il prolungato e strategico "letargo" più o meno "totale" del Cavaliere, la prova teatrale è toccata a Pierluigi Bersani, segretario del PD, ed allo "pseudo-rottamatore" fiorentino, Matteo Renzi. Bersani, in particolare,  si è meritato la giusta pole-position: un primo piazzamento nella speciale classifica degli strafalcioni, per le dichiarazioni rilasciate nel fine settimana durante il suo discorso di chiusura della festa del Pd a Reggio Emilia.

 Le perle di Bersani 

Ma partiamo per ordine. Come sappiamo, Bersani, rappresenta una delle tre gambe del governo Monti, assieme a Berlusconi e Casini, ma ha il coraggio di voler apparire staccato e critico nei confronti dei tecnocrati;  più precisamente ha detto: “Cambieremo l’agenda del paese portando l’attenzione sulle condizioni concrete di vita e di lavoro degli Italiani”. Una frase cosi ipocrita da considerarsi una vera e propria presa in giro nei confronti degli Italiani, ma soprattutto dei sostenitori del Pd.  Un partito che oggi sostiene in maniera convinta un governo che come sappiamo sta facendo razzia di ogni diritto, prospettiva e speranza per il futuro; regalandoci solo tasse, povertà e degrado socialeMa dal palco della festa di Reggio Emilia l'ex-comunista ha avuto  pure il coraggio di parlare di agenda diversa, di essere dalla parte dei cittadini. Ma come si fa a essere dalla nostra parte se per il nostro presente e futuro non ci sono più prospettive?  Non riusciamo neanche più a reggere il tenore di vita che ci tocca sopportare, con prezzi cosi alti da far girare la testa a qualsiasi impiegato medio del nostro paese. Per non parlare delle accise sul carburante. Si parla tanto di IMU, dimenticando che noi l'IMU la paghiamo ogni giorno quando ci fermiano alla stazione di rifornimento: si pensi che il 60% circa di ciò che noi spendiamo quotidianamente per gasolio e benzina, finisce invero nelle casse del governo Monti. Buona parte di questo fiume di miliardi di euro, come molti Italiani ignorano, finisce nelle casse delle banche, sottoforma di interessi passivi. Una mostruosità pura! Una pazzia! Una bestialità! E questi sarebbero i progressi del governo Monti da appoggiare anche dopo il 2013? 

Il Nuovo  PDB – Il Partito Dei Banchieri 

Ora tocca a noi!” questa la promessa di Bersani. Quasi da farsi una risata, perché non vale neanche la pena di arrabbiarsi! Almeno, Bersani, avrebbe potuto usare una frase meno retorica per prenderci per i fondelli; almeno poteva spremersi le miningi, se si tratta di infonderci false speranze. Ma invece pare che il PD sia cosi pigro, da non riuscire neanche a trovare parole più ammaliatorie!  Forse sarebbe il caso che qualcuno ricordasse a Bersani e D’Alema che non solo rappresentano un pilastro del governo dei banchieri, ma che di esso ne hanno approvato anche tutti i provvedimenti!

 La Pole-Position dell'ipocrisia nel "No ai banchieri" 

Ma tra i tanti palliativi promossi nel discorso della festa del PD,  ce ne sono stati alcuni che dovrebbero far accapponare la pelle anche ai più fedeli sostenitori del partito che, in platea, si consumavano le mani per  applaudire il loro beneamino, rimanendo quasi senza fiato per gridarne le lodi. Se fosse possibile, sarebbe quasi da fare un appello personale – casa per casa, intendiamo – a quei sostenitori orvi e muti, intimando loro di aprire gli occhi e analizzare il contenuto delle frasi che sono state propinate al popolo del centrosinistra con tanta e tale enfasi.  A cominciare da quella sul ruolo dei banchieri. “No al governo dei banchieri, basta con i finanzieri con licenza di uccidere”. Eppure, come abbiamo visto nell’inverno, nella primavera e nell’estate appena trascorsi, non si contano più gli  imprenditori che hanno compiuto il tragico gesto di togliersi la vita  proprio per la chiusura dei rubinetti del credito, il famigerato "credit crunch", favorito dai banksters italiani e da quelli europei. Senza – ovviamente – scordare il ruolo centrale di  Ue e Basilea III. Dunque nel "Gran Baraccone  Monti", assieme a banche e politici corrotti,  c’è soprattutto il PD. Tutti assieme appassionatamenbte! Possiamo comprendere allora come la rabbia dei lavoratori dell’Alcoa sia rivolta, pertanto, soprattutto nei confronti della dirigenza del Pd. Ciò dimostra che – fortunatamente – non tutti hanno il cervello addormentato! Saranno pure elettori del partito di Bersani;  ma non così paralizzati cerebralmente da non riuscire a formulare un pensiero di senso compiuto! A quando dunque il provvidenziale rinsavimento? Prima o dopo – magari – il definitivo smantellamento della FIAT?

 La Sindrome di Stoccolma 

Per andare avanti con la rassegna di frasi da aggiungere tristemente al nostro taccuino dell’ipocrisia politica italiana, continuiamo con un'altra perla: “Siamo un partito senza padroni”. Divertente! Perché invece noi di padroni ne contiamo un bel pò: Monti, Draghi, Agenzie di rating, mercati, USA. E solo per citarne alcuni! E questi, che cosa sarebbero? La verità  è che il PD come gli stessi PDL e UDC – in buona compagnia, e con il benestare, del gran padrino Giorgio Napolitano: la figura super partes che dovrebbe rappresentare l’integrità del Paese –  non hanno esitato a piegarsi  al potere dei più forti e meschini: Banche, mercati e Unione europea. Sono proprio questi i padroni arroganti e senza scrupoli della "Nuova" Europa; i padrini che ci stanno togliendo gli ultimi diritti che ci sono rimasti, condannando noi ed i nostri figli alla schiavitù più infame e disumana. Finchè resteremo nell’Europa dei  banchieri, della moneta unica e dei burocrati di Bruxelles non saremo liberi di decidere su nulla! Ed ora che anche il Mes è stato approvato, ratificato e legittimato dalla Corte Tedesca, possiamo dire chiaramente di essere definitivamente in gabbia: in dittatura. Niente di meno! Una dittatura moderna, celata, dove i despoti si travestono da benefattori e le vittime, plagiate e inconsapevoli, continuano masochisticamente ad applaudire ai loro carnefici; quasi come se fossero afflitte da quella che molti analisti hanno definito come "Sindrome di Stoccolma!"

 La Macchina del Fumo 

Allora, giusto per gettare un pò di fumo negli occhi del popolo "rosso" (o di quel che ne resta) ecco piovere dal palchetto di Reggio Emilia un pò di sana e vecchia demagogia: legge sul falso in bilancio; legge sul conflitto d’interessi; legge sulla non candidabilità dei condannati per corruzione; legge sul recupero dei soldi dei politici che hanno preso tangenti (dimenticando di citare i celeberrimi furbetti dello "Scudo Fiscale") ed altro ancora!  Queste sarebbero le "nuove" proposte del PD! Tutte cose da anni sbandierate ma mai – tra l'altro – promosse fattivamente in Parlamento, concertate, discusse e votate in sintonia con il PDL.

 La grave responsabilità  sulla Recessione e sul caso Alcoa 

Intanto  il capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Regionale della Sardegna, Giampaolo Diana,  ha avanzato le sue proposte per risolvere la situazione Alcoa. Diana, nelle scorse ore, ha invocato un intervento dello Stato al fine di garantire la continuità produttiva della fabbrica di Portovesme. “Siamo di fronte ad un imprenditore privato non intenzionato a produrre in Sardegna – ha spiegato a Rinascita il dirigente del PD – Fatto che si pone in conflitto con diversi profili di rilevanza pubblicistica. Lo stop alla produzione metterebbe in ginocchio uno dei territori più poveri d’Italia. Il governo e lo Sviluppo economico non possono permettersi di stare a guardare. Non mi interessa il come, io pretendo un intervento diretto dello Stato”. Ma può uno pseudo-stato "antidemocratico" retto da golpisti "nominati" che ha portato il Paese in recessione andare contro se stesso e contro la sua natura deviata? Sarebbe come chiedere al boia che ha appena tagliato la testa ad un innocente di difendere ex-post i diritti del defunto! Una cosa improponibile e ridicola!

 Altro che Liberalismo! 

Ma d'altronde Diana – sino a qualche anno fa sindacalista della Cgil – su una cosa ha colto nel segno: ha dimostrato con la realtà dei fatti la contraddittorietà del suo segretario, Pierluigi Bersani, ricordandoci nel contempo che in un periodo di crisi – pur se indotta e pilotata – lo stato (secondo Costituzione) deve subentrare  nella direzione di una grande impresa allo sbando all’imprenditore privato, qualora quest'ultimo non garantisca una ricaduta sociale dell'attività e quindi metta a rischio decine di migliaia di lavoratori e famiglie.  Altro che liberalismo e fesserie simili! “Siamo di fronte ad un’impresa che per quindici anni ha potuto usufruire di risorse pubbliche pagate in bolletta da tutti gli utenti italiani – ha rimarcato giustamente Diana – Per un periodo provvisorio lo Stato deve impegnarsi per garantire al territorio la continuità produttiva. Solo in Italia siamo costretti a parlare di queste cose. In Germania, in Francia o nel Regno Unito nessuna parte politica accetterebbe di disimpegnarsi totalmente nel comparto della siderurgia o della chimica”. Ed è vero. Solo in Italia – evidentemente – i brogli bancari e la corruzione politica vengono prima della dignità umana! Prima di tutto!

 Matteo Renzi: Il Nuovo "Vecchio" che Avanza 

Ma le note stonate non mancano neppure nelle sviolinate del collega di partito di Bersani, il "Rottamatore" Renzi, sempre più euforico in vista della sfida per le primarie in casa PD e per la pole-position nella corsa per Palazzo Chigi. Anche se nell'ipotesi di vittoria, il "Rottamatore" ha già dichiarato che si "rottamerà" a sua volta a vantaggio del nome nuovo della "Democrazia" italiana: Mario MontiD'altronde il "Rottamatore" sarebbe disposto a tutto pur di ri-favorire l'ascesa al trono del professore. Anche, fa sapere, a pescare voti – ad elemosinare voti cioè – tra gli elettori berlusconiani, ed addirittura con la benedizione dello stesso Cavaliere, che da Venezia, Domenica, ha fatto un grosso in bocca al lupo all'amico Matteo Renzi. Che coerenza questa casta!

 I Veltrusconi della seconda Repubblica 

Dinnanzi a questo ennesimo colpo di teatro, ci sovviene alla mente un vecchio titolo di "La Repubblica" di qualche anno fa, e che all'epoca fece molta "tendenza". Una "prima pagina" che dipingeva bene una spaccato di "Seconda Repubblica" attraverso un titolone di rara potenza evovatica che – come qualche lettore di "Qui Europa" ricorderà – recitava: "Veltrusconi"! Ovvero l'immagine di un'unica casta neoliberista al comando, da destra a sinistra, al centro. La stessa che malgrado tutto continua a strizzare l'occhio all'imperialismo americano, al fallimentare modello Obama (di cui Renzi è grande fan e devoto) e all'imperialismo bancario; la stessa casta che oggi continua a riciclarsi ed a mascherarsi, conducendo nel contempo il suo sporco ed occulto gioco. Da Roma a Milano, passando per Reggio Emilia e Firenze.  E allora dinnanzi a questa farsa – ci chiediamo con drammatico pathos – quando ci stancheremo di essere trattati come limoni da spremere? Guardiamo in faccia la realtà, riprendiamoci il nostro presente e il nostro futuro e diamo il benservito a questa banda di pseudo-politici, che forse sono più adatti per il ruolo di buffoni di corte!

Silvia Laporta, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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