L’azione di Premuda e la caduta del Golia monetario

Lunedì,  13 Giugno/ 2016

 – di Nicola Arena, Sete di Giustizia / Introduzione di Sergio Basile 

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Storia, Economia e Moneta

L'azione di Premuda e la caduta del Golia

monetario

La forza del Golia monetario neutralizzata dalla fionda

del gracile David (proprietà popolare della moneta)

nell'emblematico ricorso storico dell'affondamento

della corazzata "Szent Istvan" (10 giugno 1918)

 

di Nicola Arena, Sete di Giustizia / Introduzione di Sergio Basile

L'azione di Premuda e la caduta del Golia monetario

 Introduzione                                                                                                        

Roma – introduzione di Sergio Basile – Un grande Golia oggi domina – evidentemente, confidiamo, ancora per poco – la creatura più preziosa che Dio abbia mai concepito: l'uomo. E lo fa principalmente attraverso il condizionamento del "ciclo economico" vitale di ogni comunità sociale, cioé mediante il controllo pressoché totale del quotidiano di ogni essere umano. La rozza clava minacciata sul collo di oltre sette miliardi di uomini si chiama moneta-debito.

 La clava dell'usura                                                                                               

La moneta-debito (sterco di satana – 1) è, ancora oggi, il mezzo più formidabile al servizio del grande Golia dell'usura monetaria, la clava minacciata sul collo dei popoli al fine di controllare, convertire e annientare, sia spiritualmente che fisicamente, l'umanità intera. La tana del Golia è oggi la banca centrale di emissione. Il santuario è l'inferno stesso. Dio, come illustra il Genesi, creò l'uomo a Sua Immagine e, come ci ricorda il Libro di Samuele, scelse Davide (il più debole, gracile e "insignificante" dei fratelli) per manifestare la Sua gloria e la Sua umiltà, mediante l'incarnazione di Gesù: il biblico germoglio sbocciato proprio sulla scia della stirpe del Re fulvo. L'incarnazione di Cristo rappresenta l'apice dell'umiltà divina: il gesto più caritatevole della storia dell'umana vicenda. Un gesto carico di divina tenerezza. L'istituzione della moneta-debito o oro-carta (progressivamente imposta ai popoli con il riconoscimento ufficiale della Banca d'inghilterra, fin dal 1717 – (2)) è, al contrario, il momento simbolico più drammatico e violento della storia moderna, capace di condizionare, ancora oggi, la vita di miliardi di uomini.

(1) Vedi qui: La più maestosa opera satanica della storia: la moneta-debito

(2) Vedi qui: Commonwealth, moneta e giudaizzazione delle nazioni

 Un duello antico                                                                                                  

Quello dell'arroganza della violenza contro l'umiltà della Carità è un atavico alterco – che segue il regolare ciclo dei secoli, destinato ad essere ovviato solo con l'annientamento finale del male – portatore sano di un germe di provvidenziale irrazionalitàMolti sono gli esempi che ci aiutano ad entrare in questo mistero, che trova nella storia diversi ricorsi. La vittoria del violento, a quanto pare, non sempre è stata così scontata. Uno spunto di riflessione, in merito, possiamo prenderlo dalla poco nota "azione di Premuda" (4), celebrata nello scorso fine settimana dalla Marina Militare Italiana. Una vicenda bellica tra forze contrapposte, tra un David ed un Golia, dove "l'eroismo del nano" riuscì a capovolgere clamorosamente "l'arroganza del gigante". Quale prezioso insegnamento possiamo trarre da questa storia?

(3) Vedi qui: Commonwealth, moneta e giudaizzazione delle nazioni

(4) Vedi qui: La più brillante e audace azione navale della Prima Guerra Mondiale

Sergio Basile

 

L'azione di Premuda e la caduta del Golia monetario

 L'incredibile affondamento della grande corazzata Szent Istvan             

Roma – di Nicola Arena – Lo scorso 10 giugno si è celebrata la Festa della Marina Militare, data in cui si ricorda l'anniversario dell'affondamento della corazzata austriaca "Szent Istvan" (Santo Stefano), avvenuta nel Mediterraneo nel lontano 1918. L'azione di Premuda fu la più brillante e audace impresa navale della Prima Guerra Mondiale. La notte fra il 9 e il 10 giugno 1918 il MAS 15 (con capitano di corvetta Luigi Rizzo – vedi foto grande a destra) e il MAS 21 (del guardiamarina Giuseppe Aonzo), erano partiti da Ancona dirigendosi verso l'isola di Premuda dove avrebbero dovuto compiere un normale rastrellamento, allo scopo di accertare la presenza in zona di campi minati. Durante la notte intercettarono, inaspettatamente, la potente squadra navale austriaca formata da due corazzate, un cacciatorpediniere e sei torpediniere. Quest'ultima, uscita dalla base nemica di Pola, si dirigeva decisa verso il Canale di Otranto. I MAS, anziché inchinarsi allo strapotere del nemico e battere ritirata, raccolsero la sfida/opportunità di neutralizzare un così ingombrante nemico. Ebbe così luogo la più significativa delle azioni navali del primo grande conflitto mondiale del Novecento. Il comandante Rizzo, nel tentativo di colpire una delle due grosse navi, dalla minima distanza possibile, manovrò tra due caccia che fiancheggiavano la Szent István; egli aumentò la velocità a 12 nodi, riuscendo a passare fra le siluranti da una distanza non superiore ai 300 metri. Dopodiché sganciò entrambi i siluri del MAS colpendo e affondando la corazzata nemica. Anche Il MAS 21 di Aonzo lanciò i suoi siluri contro l’altra unità maggiore, la Tegetthoff, da una distanza di 500 metri circa, ma solo uno dei siluri colpì la nave. Entrambi i mas furono perentoriamente intercetati dal nemico e inseguiti da alcune torpediniere, le quali, tuttavia, furono distanziate abilmente e seminate. Rizzo e Aonzo riuscirono a rientrare mettendo in sicurezza i rispettivi equipaggi, portando a casa un "epico risultato".

 David contro Golia                                                                                            

E' doveroso, ora, riflettere su alcuni aspetti fondamentali della vicenda, al fine di comprenderne la portata storica, nonché l’eroismo dei protagonisti. Facciamo questo, in ordine, esaminando le caratteristiche tecniche delle due imbarcazioni avversarie e definendo bene i contorni di un confronto impari (almeno sulla carta). La corazzata da battaglia Szent István presentava una lunghezza di 159 metri con un dislocamento normale di 19.698 tonn (21.595 tonn. a pieno carico); una protezione in acciaio al nickel-cromo; una cintura da 150 a 280 mm.; torri da 50 a 280 mm.; un ponte da 30 a 50 mm.; delle casematte da 120 mm.; un torrione 350 mm. Anche l'armamento era imponente e degno della sua fama: 12 pezzi trinati Skoda da 305 mm L/45 (canna 45 calibri); 12 pezzi singoli da 150 mm L/50 (canna 50 calibri); 18 pezzi singoli antiaerei SKF da 70 mm. / proietto da 11 libbre; 4 tubi lanciasiluri da 533 mm. L'equipaggio permanente effettivo contava 1.087 uomini. La Szent István era una vera e propria città fortificata, galleggiante.  Il “piccolo” MAS, al contrario, era un semplice motoscafo da 20-30 tonnellate (di dislocamento), con una decina di uomini di equipaggio e un armamento costituito da due siluri e alcune bombe di profondità, oltre ad una mitragliatrice/cannoncino. Questo confronto è essenziale per focalizzare l’importanza della coraggiosa incursione, compiuta con sprezzo del pericolo per difendere la patria. Una causa, questa,  per la quale mettere in gioco la vita, esporre se stessi all'arroganza del Golia di metallo. Possiamo paragonare il MAS ad un piccolo Davide alle prese con un enorme Golia, Questa storia è la metafora ideale del cuore del paradosso monetario dei nostri giorni.

L'azione di Premuda e la caduta del Golia monetario

 Il Golia monetario, padre della grande usura                                              

Esiste al mondo d’oggi una forza molto grande che minaccia l’umanità intera, si chiama USURA. E' immensa, apparentemente invincibile e nascosta fra il tenebroso mare dell’ignoranza indotta. L’usura colpisce in ogni momento, distrugge il feto nel grembo materno (affermava Ezra Pound), non ha coscienza né paura; essa dirige le sue mire contro chiunque tenta di opporvisi; ammalia con la sua forza d’odio le menti più malvage che si prostrano ad essaL’usura però, così come la Corazzata Santo Stefano, ha i suoi punti deboli, messi a nudo, verso la fine del "Secolo Oscuro", dal grande Professor Giacinto Auriti.

 L'arma dell'eroe                                                                                                  

Con la scoperta del valore indotto della moneta, Auriti ha reso consapevoli e forti tutti quelli che hanno compreso l’importanza di esser proprietari e non debitori del proprio denaro. L’usura può essere sconfitta con la pazienza, l’audacia e la determinazione di uomini veriCon la proprietà popolare della monetase solo lo comprendessimo (5), potremmo raggiungere quella certezza del diritto orientata alla realizzazione della piena dignità umana, capace di liberare gli uomini. La forza degli eroi, è bene ricordarlo, non si basa solo sui mezzi fisici di cui essi dispongono, ma poggia soprattutto sul coraggio e sull’amore verso il proprio popolo. Nel coraggio di sposare una causa "per la vita". Per questo Ezra Pound sosteneva che la vera ricchezza di una nazione (Ndr) risiedesse non nel suo oro, ma nella sua onestà.

(5) Vedi qui: Il Potere ce l’abbiamo noi… Se solo lo capissimo

L'azione di Premuda e la caduta del Golia monetario

 La forza del Golia monetario e la fionda di David                                       

Come insegnò il Professor Auriti, dall'alto della sua cattedra universitaria, Il valore del denaro di cui abbiamo bisogno nasce per convenzione, cioè grazie ad un semplice accordo fra tutti i membri di una comunità. Il valore della moneta è quindi quella geniale intuizione nata semplicemente mettendosi d’accordo nel riempire convenzionalmente un simbolo vuoto (un pezzo di carta o un tondo di metallo che sia). La convinzione, la fiducia, la certezza e la determinazione di tutti i membri di un popolo nell’accettazione di un simbolo, da loro stessi creato, generano il valore della moneta. Non abbiamo bisogno di prendere in prestito ciò che noi stessi creiamo. Gli usurai si sentono invincibili perchè dispongono di una poderosa macchina da guerra, la tipografia (Ndr) e ci fanno credere che il sistema debba funzionare così e che non vi sia soluzione alcuna. Questo status quo vige poiché, ormai, l’usura si è impadronita del mondo. Noi attraverso l’idea forza della proprietà popolare della moneta, siamo certi che la "corazzata Usura" e tutti i suoi Golia, sparsi nei cinque continenti, possano essere sconfitti. L'impresa riuscirà davvero, solo quando gli uomini smetteranno, in gran parte, di occuparsi di problemi marginali, iniziando a dirigere le proprie forze verso l’obiettivo più importante: la libertà – spirituale e materiale – dalla schiavitù del debito indotto. Nel cuore della notte, mentre l'ignaro popolo riposava, un pugno di uomini, al buio (gli equipaggi dei due MAS) si trovarono di fronte ad un pericolo smisurato, forse nessuno di loro aveva un'idea precisa della maestosità del nemico. I "nostri eroi" decisero ugualmente, con esemplare risolutezza, che fosse giunto il momento di agire. Sentivano di dover lottare per loro stessi, per i loro figli e per il popolo – che essi, in quel momento, rappresentavano – contro un nemico considerato invincibile.

 La caduta di Golia                                                                                               

Ecco! Ognuno di noi dopo aver scoperto i punti deboli dell’usura mondiale, deve caricarsi di responsabilità e cercare di unire le forze spirituali del nostro tempo per sconfiggere il gigante con i piedi d’argilla. Il Comandante Rizzo insieme ai membri degli equipaggi dei piccoli MAS 15 e 21, riattualizzando la biblica pagina di David e Golia, hanno dimostrato che si può sconfiggere un grande nemico: basta crederci e nutrire nel petto una nobil causa, uniformata al bene comuneNonostante le apparenze e le campane a lutto, oggi, si notano all’orizzonte promettenti segnali di risveglio sociale. L’usura traballa come la corazzata colpita dai due siluri e stanno ormai nascendo nella mente degli uomini quel coraggio e quella determinazione necessari all'anelata svolta. Siamo certi che presto vedremo nascere una nuova alba di pace e prosperità. Cogliamo quindi questa giornata come spunto di riflessione per comprendere che con la forza d’animo e con la necessaria fede, l’umanità potrà risorgere e vincere definitivamente il male, attraverso la distruzione o riconversione della sua arma più potente: la moneta debito. Presto, finalmente, potremo assistere compiaciuti alla fine della grande usura globalizzata e, sotto gli occhi increduli dei perfidi usurai, potremo vedere inabissarsi tra i flutti la loro corazzata satanica.

Nicola Arena / con contributi di Sergio Basile (Copyright © 2015 Qui Europa) 

Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com

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