Il Patto – Roma: è fuga di capitali – Berlino: il perchè del folle amore all’euro

Mercoledì, Maggio 30th /  2012

– di Silvia Laporta – 

Bankitalia / Banca Centrale Europea / Bundesbank / Bund / Btp / Spread / Debito / Bce / Credito / Italia / Merkel / Grecia / Investimenti / Credito / Crisi / Spariti 200 milioni di euro  / Fuga capitali / Soppressione della sovranità monetaria nazionale / Giorgio Napolitano / Jean Cloude Trichet / Mario Draghi / Mario Monti / Recessione / Credito della Bundesbank / Angela Merkel / Amore dichiarato all'euro / Il patto / Angela Merkel / Silvia Laporta / Qui Europa 

Roma – In un anno, volatilizzati 200 milioni

dal caveau della Banca d'Italia 

I limiti recessivi della cura Monti sui capitali

e le transazioni commerciali del Bel Paese

Berlino – Perchè la Merkel ama alla follia l'euro?

Ve lo sveliamo noi!

Milano –  “Il saldo su Target 2 della Banca d’Italia nei confronti della Bce, in attivo dalla fine del 2010, è divenuto negativo a partire dallo scorso luglio. E’ l’immagine speculare di un minore afflusso (o di un maggiore deflusso) di capitali privati, derivante  in parte dalla minore raccolta bancaria sui mercati internazionali all’ingrosso”. A rivelarlo, nelle ultime ore, la stessa Bankitalia. Gli Italiani stanno spostando ingenti masse di denaro, cifre che a Marzo hanno toccato i 274 miliardi di euro, dalle banche domestiche a quelle estere. Le cifre ufficiali si fermano però a Dicembre del 2011, quando l’emorragia in atto sfiorava – secondo i dati forniti da Bankitalia – i 200 miliardi: a tanto ammonta la passività verso l’Eurosistema della Banca Centrale, che rappresenta tutti i pagamenti, importazioni e investimenti all’estero, del sistema Italia, intermediati dalle Banche del nostro paese, che diventano un debito nei confronti della Bce, che funge a sua volta da cassa di compensazione finale.

  Il governo Monti e la fuga dei capitali dall'Italia  

In sostanza, l'attuale sistema prevede che quando un azienda italiana deve pagare per importare beni o un privato effettua movimenti di capitale verso l’estero, queste posizioni diventano un debito della Banca d’Italia verso l’Eurotower, e un credito della Banca Centrale dove risiedono le imprese alle quali sono state pagate le merci o gli intermediari finanziari che hanno trasferito i capitali. Debiti e crediti che di norma, a fine anno, si compensavano. Fino al 2009/2010 questa posizione è sempre stata contenuta rispettivamente a 10,3 e 7 miliardi di euro, ma nel 2012, con lo scoppio della crisi e il caro-spread, essa è diventata negativa per ben 191 miliardi! L'istituto di Via Nazionale – e bene ribadirlo: per il 96% nelle mani dei privati dal 1992, con contestuale sospensione della sovranità monetaria, grazie al decreto Carli-Amato – attribuisce questa situazione alla recessione italiana che farebbe  letteralmente “fuggire” sia gli investitori esteri, che quelli nostrani, riflettendo gli effetti negativi sulle banche. La domanda di finanziamenti del sistema bancario italiano è aumentata vertiginosamente : dai 30 miliardi di euro del 2010/2011, a 210 miliardi alla fine di Dicembre! In fondo è come accusare il governo Monti, di aver attuato misure non solo fortemente impopolari – alla faccia della democrazia e delle regolari elezioni: gravemente disattese con la collaborazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, su diktat pilotato di Mario Draghi e Jean Cloud Trichet – ma fortemente ed "irrimediabilmente" recessive. Misure che alla fine, conti alla mano, e soprattutto "ricapitalizzazioni bancarie alla mano" finiscono per colpire i contribuenti: per i quali è stato scritto un nuovo "pratico" dizionario della lingua italiana – edito dalla "casta editrice" – nel quale però non risultano "per statuto" alcuni termini, tra i quali "ricapitalizzazioni dei portafogli dei contribuenti". 

  Merkel – Ecco il motivo dell'incommensurabile amore all'euro  

Al progressivo aumento della liquidità concessa dall’Eurosistema alle banche dei paesi colpiti dalla crisi, è corrisposta una riduzione del ricorso al rifinanziamento delle banche di altri paesi e un aumento del saldo positivo verso la Bce: le Banche della Germania e dei Paesi Bassi nel 2010/2011 hanno sostituito alla liquidità erogata dall’Eurosistema, quella ricevuta dalle banche dei paesi periferici per un totale di 430 miliardi. Si tratta di un flusso di esportazioni verso Berlino da parte dei paesi più poveri dell’Unione Europea, che sono serviti a sottoscrivere Bund a tasso quasi zero. Il rischio è forte: in caso di crack dell’euro, questo credito da parte delle Banche tedesche si trasformerebbe letteralmente in “carta straccia”. Ecco perché la Merkel insiste tanto su un’impossibile uscita della Grecia dall’Euro, forse quello che le sta più a cuore, piu che le sorti del paese ellenico o degli stessi cittadini (Greci, Italiani o Tedeschi che siano)  è il credito della Banca tedesca!

Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)

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