Diritti fondamentali: nell’Ue regna la Menzogna. Senza Verità i Diritti sono una vuota illusione

Mercoledì, Dicembre 19th/ 2012

– di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile –

Diritti fondamentali nell'Ue / Menzogna / Senza Verità i Diritti sono una vuota illusione  / Unione Europea / Parlamento europeo / Risoluzioni / Assistenza sanitaria / Aborto / Minoranze nazionali / LGBT / Diritti fondamentali / Libertà civile / Uguaglianza / Salute sessuale / Pianificazione familiare / Omofobia / Immigrazione / Media / Monika Flašíková Beňová  / Strasburgo / Bruxelles / Eugenetica / Club di Roma / paradigma lussemburghese  / controllo delle nascite 

Diritti fondamentali: nell'Ue regna la

menzogna. Senza verità i diritti sono

una vuota illusione 

L'Ue dell'aborto, della pianificazione familiare, del

mancato rispetto della vita e della crisi indotta

Continuano le polemiche sull'approvazione della relazione annuale 

2010 / 2011 sul rispetto dei diritti  fondamentali nell'Ue  

Strasburgo – Secondo l'eurodeputata Monika Flašíková Beňová (S&D, SK) autrice dell'ultima caldissima e criticatissima relazione sui diritti umani nell'Ue, votata a maggioranza nella plenaria di Strasburgo, nella settimana appena conclusasi – "I paesi Ue dovrebbero fare di più per garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali, in particolare quelli delle minoranze nazionali, delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) e dei migranti". Flašíková Beňová – tra l'altro – ha posto l'accento sulle "restrizioni recentemente imposte in alcuni paesi su – quelli che ha definio – i servizi di assistenza sanitaria per la salute riproduttiva, come l'accesso a un aborto sicuro e legale". Per la cronaca, la suddetta risoluzione sui diritti fondamentali nell'Ue per il 2010 e 2011 è stata approvata sul filo di lana – e con non poche polemiche e malumori – con 308 a favore. Ben 229 i contrari e 48 gli astenuti. Malumori che ad oggi, comprensibilmente, si intensificano, in atesa della votazione di domani sul mandato all'Agenzia Ue per i Diritti Fondamentali per il periodo 2013/2020.

 Trattati calpestati e vuota retorica 

Ma analizziamo il documento nello specifico. Per la maggioranza dei deputati votanti la risoluzione, in aggiunta a quanto detto, sarebbe fondamentale (almeno in teoria) – evinciamo dall'analisi del testo – "preservare la credibilità delle condizioni di adesione all'Ue". A tal fine secondo i votanti gli Stati membri "dovrebbero essere valutati periodicamente (?) onde verificare il rispetto dei valori fondamentali comunitari (?) (…). Ma francamente non si capisce quali siano questi valori, dal momento che l'Ue di Barroso, Van Rompuy e – anche se in misura minore – di Schulz, ha di fatto calpestato gran parte dei trattati comunitari, ed in particolare i principi fondanti degli stessi trattati Ue, tra i quali quello di Sussidiarietà. Principio che in effetti subordina l'ordinamento giuridico, il multilevel government e la validità/applicabilità dei suddetti trattati/regolamenti Ue alle reali necessità ed ai bisogni dei cittadini. Paradosso concretizzatosi anche per la tutela dello stesso diritto alla vita.

 La plutocrazia europea: peggio dei governatori dell'antica Roma 

Ma la relazione continua, sia pur con motivi del tutto stonati e dissonanti. "L'implementazione di valori quali la pluralità, l'uguaglianza di genere e lo stato di diritto – si legge ancora nel testo – si pone al centro dell'Ue, nell'ambito della costruzione di una cultura dei diritti tra i paesi dell'Unione europea e le sue istituzioni". Belle parole, certo, ma intrise anche in questo caso di retorica d'alta scuola, e completamente difformi al reale stato delle cose. Come sottolineato nei giorni scosi dallo stesso eurodeputato Mario Borghezio  in un editoriale pubblicato su "Qui Europa": "l'Ue sembra preoccuparsi della tutela di tutte le minoranze, fuochè dei diritti dei popoli europei". D'altra parte gli unici a non essere tutelati sono gli stessi europei, e tra di essi – in maniera particolare – i "Cristiani". Ciò dal momento che la deriva e la china culturale e laicista presa – ed imposta agli stati – da questa Europa aliena da qualsiasi precetto morale e cristiano, è un qualcosa di completamente antistorico ed antiumanistico. I popoli europei, dunque, ridotti ormai ad una massa di schiavi, o ad un grande branco di animali da macello – contro le costituzioni dei rispettivi stati nazionali e, come detto, contro molti degli stessi trattati comunitari – sembrano non interessare più a nessuno. La plutocrazia europea snobba e "controlla" la plebe. Cosa che per la verità non si vide neppure – a questi livelli – nell'Antica Roma imperiale, dove spesso il rispetto delle tradizioni e dell'identità dei popoli fu la chiave di successo per il mantenimento e la progressiva crescita dello stesso impero

 Accesso ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva 

La relazione all'attenzione ed al voto del Parlamento ha poi puntato il dito su quelle che sono state impropriamente definite come "restrizioni all'accesso ai servizi della (cosiddetta) salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri" e – udite, udite – ai "tagli ai finanziamenti per la pianificazione familiare". Ma che intende la relatrice Monika Flašíková Beňová con questa singolare espressione in  riferimento al cosiddetto "aborto sicuro e legale" e all'educazione sessuale? Che inende per pianificazione familiare? In effetti ci sembra di udire qualcosa di molto vicino all'ideologia della Cina comunisa e materialista. Espressioni che sembrano rispecchiare non tanto i canoni delle nostre radici culturali e religiose, quanto piuttosto gli insegnamenti propinati a Pechino, o gli sballati studi eugenetici del Club di Roma. Ma queste espressioni – ci chiediamo – sono conciliabili con la stessa difesa dei diritti umani? Ci pare proprio di no!

 Aborto – Passi falsi dell'anima e della coscienza di ognuno 

Dinnanzi a queste dichiarazioni ed a queste risoluzioni noi, da umani, da cittadini, da italiani, da europei e – soprattutto – da cristiani, esprimiamo forte preoccupazione per quanto sta accadendo: lo abbiamo più volte ribadito, l'aborto è un crimine nei confronti della vita, sia esso "legale" e "sicuro" o meno. Tra l'altro, le definizioni di "legale e sicuro" vengono utilizzate impropriamente, visto che la donna che decide di "uccidere" la vita si espone – in aggiunta – a rischi gravissimi per la sua salute e quella dei bambini futuri che, forse, un giorno deciderà in tenere in grembo. Non è detto, infatti, che ci sia una seconda possibilità di diventare madre. Un bambino non è mai una disgrazia, anzi al contrario è la certezza della continuazione della vita e dell'amore; è un miracolo capace di migliorare  i genitori; è la responsabilità e la missione che ognuno di noi è chiamato a compiere nel proprio percorso sulla terra nella maniera più semplice e naturale. Chi ha subito gli effetti devastanti di questa piaga nella propria vita sa benissimo di cosa parliamo: lo comprende con piena cognizione di causa. Ecco perchè inorridiamo davanti al potenziamento della possibilità, per le giovani madri mancate, di uccidere i propri figli, ed in modo così veloce. Una sponsorizzazione, quella dell'aborto, da parte dell'Unione europea, che ci fa ben capire come i progressi tanto decantati siano, in realtà, regressi allo stato puro, passi falsi dell'anima e della coscienza di ognuno. Stesso dicasi per il cosiddetto "controllo delle nascite" con mezzi alternativi ma pur sempre deprecabili sul piano morale e – soprattutto – cristiano.

 Uomini e Donne o LGTB? – Una caegorizzazione inaccettabile 

La maggioranza dei deputati ha inoltre ritenuto valido il concetto secondo il quale "i diritti fondamentali delle persone cosiddette "LGBT" sarebbero maggiormente tutelati se tali persone avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio", invitando i paesi che non hanno tali istituti (11 paesi, fra i 27) a prenderne in considerazione l'introduzione. Anche su questo argomento l'Unione europea – la laicista e dissacrante Ue – ci delude, tentando di invertire il corso naturale della vita; tentando di dettare le leggi dello "stare al mondo" e sovvertire la volontà divina portando, in modo sconsiderato, il delirio di onnipotenza umano, all'apice del disastro. Il rispetto dei diritti fondamentali di coloro che "si definiscono" LGBT è garantito dal fatto che essi, prima di tutto, sono "persone" e l'uguaglianza formale e sostanziale è assicurata loro come per qualsiasi altro individuo. L'importante è questo! Ma categorizzare come "LGBT"  e lasciare da parte la definizione di "uomini e donne" , sembra imporre il pensiero che esistano persone diverse.

 La "Non Tutela" della Famiglia 

E ad imporlo, paradossalmente, sono tutti coloro che ne proclamano il rispetto dei diritti: istituti come il matrimonio o la coabitazione, da che mondo è mondo, servono anche a tutelare la famiglia, quel nucleo fatto da genitori e figli. Nelle unioni di fatto tra persone dello stesso sesso o persone che cambiano i propri connotati fisici e mentali per snaturarsi , non c'è possibilità di "famiglia", non c'è quella possibilità di generare, in modo naturale, la vita. Ecco perchè, a noi, sembra un passo indietro proclamare la categorizzazione e la differenziazione di umani, ponendo l'accento non sulla persona (come noi – tra l'altro – abbiamo sempre sostenuto) ma sul genere sessuale. Che non siano proprio coloro che difendono i diritti delle persone LGBT ad esaltarne le differenze?

 Il problema delle minoranze 

La maggioranza dei deputati ha poi chiesto ai paesi Ue di difendere i diritti delle persone che fanno parte delle "minoranze nazionali", incluso il diritto delle minoranze linguistiche a utilizzare la propria lingua. Anche le espulsioni collettive di Rom sono state fortemente criticate, cosi come la "debole" reazione da parte della Commissione in certi casi. "Gli Stati membri – leggiamo di segutio – dovrebbero introdurre misure alternative alla detenzione degli immigrati e migliorare le infrastrutture per i richiedenti asilo". Ma francamente su tal punto sosteniamo fermamente che le istituzioni Ue dovrebbero lavorare per sviluppare un maggior senso di appartenza dei singoli popoli alla propria nazione, e non contribuire – con misure iperliberiste e assurde misure di austerity – a distruggere intere economie nazionali, favorendo l'esodo di gruppi etnici ed interi popoli da una nazione all'altra. I minestroni, non aiutano nessuno, specie quanto hanno alla base costanti come la disperazione e la povertà "regionalizzata" in alcune zone ben precise del Continente, a discapito – per contro – di zone franche e paradisi fiscali ed economici all'interno della stessa Europa. Una sorta di "clubs privè" destinati ai vip. Ai padroni ed ai proprietari delle ricche multinazionali. Vedi il paradigma lussemburghese.

 Il Quarto Potere – La Berzelletta 

I deputati, infine, si sono detti preoccupati "per il deteriorarsi, nell'Unione, della situazione in materia di libertà e pluralismo dei media, in particolare della stampa", e nel testo hanno condannato "le condizioni in cui lavorano alcuni giornalisti e gli ostacoli che affrontano, in modo particolare quando seguono le manifestazioni". I deputati votanti la complessa relazione hanno sottolineato, in particolare, "la tentazione di alcuni Stati membri di mettere in discussione la tutela delle fonti giornalistiche e la capacità dei giornalisti d'inchiesta di indagare negli ambienti vicini al potere", criticando la Commissione – si fa per dire – per il suo costante rifiuto di presentare proposte legislative su questo tema. Detta così, sembra un pò una barzelletta: dal canto nostro ne apprezziamo moltissimo il discorso (sia pur di facciata) che riteniamo più che giusto, ma il cosiddetto "Quarto Potere" lavora notoriamente – e gli esempi sono innumerevoli e quotidiani – come servo della politica e come servo dello stesso sistema. Di che ci si è meravigliato? Cosa si denuncia? E in aggiunta esso, come respiriamo ogni giorno nella nostra bistrattata e plagiata "Italietta", non assolve assolutamente al suo compito di fare informazione vera; non rende un servizio ai cittadini ma spalleggia il potente di turno. Specie se questo pone dinnanzi a sé, ed a giustificazione perenne delle sue nefandezze, un vessillo blu con 12 stelle dorate. Un vessillo che in cinquant'anni di storia ha sovvertito completamente la sua natura e le sue aspirazioni morali, economiche e sociali.

 La Sistematica Manipolazione della Verità 

Ci teniamo a sottolineare che il giornalismo, o l'informazione più in generale, consiste in una missione di buon senso da parte dei professionisti della comunicazione  che hanno l'obiettivo di rendere collettiva la propria conoscenza dei fatti e di sviluppare la capacità critica degli utenti nella valutazione degli eventi. La manipolazione delle informazioni; la trasmissione solo di determinate immagini piuttosto che di altre; i racconti distorti della realtà  (come quelli celati sulla crisi nera dell'euro, sui contrasti nell'Eurozona piuttosto che sugli interessi economici dell'Occidene sulla Siria) oppure lo spalleggiamento sistematico la politica più becera e losca, non riguarda la vera informazione, ma significa "servire il potere". O meglio: tradire i cittadini. Pertanto queso monito, lanciato dal cuore pulsane dell'impero, lascia davvero il tempo che trova. Il fatto che l'Ue si dica preoccupata per questa situazione, non vuol dire che lo sia realmente: ci fa solo capire che privilegia ancora una vola l'apparenza alla sostanza. Intanto in queste ore a Bruxelles c'è attesa per l'altra votazione sui "diritti" – quella di domani Giovedì 20 Dicembre 2012 – nella quale i deputati definiranno il mandato dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali per il periodo 2013-2020. Staremo a vedere.

Maria Laura Barbuto, Sergio Basile  (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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