Desertificazione – L’Europarlamento chiede maggior rispetto del Clima, ma solo entro il 2030: previsto taglio 40% emissioni co2. Lega: sbagliato tassare industrie con pretesto clima

Sabato, Marzo 17th/ 2012

Parlamento europeo / Clima / Inquinamento / Desertificazione / Emissioni Co2 / Road map / Kyoto / Usa

Desertificazione – L'Europarlamento chiede maggior rispetto del Clima, ma solo entro il 2030: previsto taglio 40% emissioni co2.

Lega: sbagliato tassare  industrie con pretesto clima

Strasburgo "accelera sul clima", ma tra Usa e Ue è una gara tra lumache. Kyoto insegna

Strasburgo – Desertificazione e cambiamento climatico tra i temi caldi dell'agenda dell'Europarlamento, che ha – nelle scorse ore – approvato una risoluzione – su relazione dell'eurodeputato Chris Davies – di adesione alla "Road map" rmessa a punto dalla Commissione Ue piuttosto ambiziosa per il Vecchio Continente, e che – se davvero rispettata, contrariamente a quanto avvenuto negli anni del dopo Kyoto – dovremmo portare ad un radicale mutamento degli stili di vita degli europeo. Gli eurodeputati, in particolare nella "Relazione Davies"  sostengono la contestata "carbon tax" del settore dell'aviazione, chiedendo inoltre alla Commissione Ue misure valide al ridimensionamento delle emissioni inquinanti nel settore dell'agricoltura. Qualcuno parla infatti di "ritorno al passato". C'è da augurarselo davvero, visto l'impressionante avanzare delle zone desertiche ed il veloce scioglimento dei ghiacciai, dovuti all'inquinamento ed allo ozono. Nella road map, infatti, si parla di "riduzione dell'80% delle emissioni di gas serra entro il 2050", con due tappe di mezzo: l-  40% entro il 2030 e – 60% entro il 2040. Speriamo solo non si tratti della solita retorica sul clima, anche perchè ne va della nostra stessa vita. Per il relatore Davies quella sul cambiamento della strategia climatica è "un'opportunita' per promuovere investimenti e stimolare l'innovazione tecnologica''.  Soddisfatta l'associazione europea dell'industria eolica (Ewea). Contrario alla "risoluzione Davies" il leghista Rossi, che ha espresso tutte le sue riserve per una relazione che ha giudicato zeppa di retorica e fuorviera della verità. ''pensare di far pagare alle nostre industrie cifre astronomiche – ha dichiaratol'eurodeputato leghista – al fine di accaparrarsi le quote di Co2 del mercato Ets – per poter continuare a produrre – equivale – ha continuato – ad affossare, distruggere, la nostra economia''. Ciò evidentemente traendo profitti da una questione delicata. La controsoluzione del leghista consiste nella proposizione di  dazi nei confronti dei prodotti dei paesi emergenti "Bric) che ad oggi non pagano  le stesse quote di Co2. E perchè no, degli Usa, che da Kyoto in poi non ci sembra abbiano mai preso seriamente la questione climatica. Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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