Crisi: Il professore se ne lava le mani

Mercoledì, Maggio 9th / 2012

– di Sergio Basile e Silvia Laporta – 

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Monti: Attacco a Berlusconi, sulla crisi

La crisi? Responsabilità dei governi precedenti!

Il professore se ne lava le mani

Roma – Il dibattito sulla crisi, tenutosi ieri nella capitale, durante un convegno sull’Europa, si colora di sfumature prevalentemente politiche, lasciando al sociale – imperdonabilmente – uno spazio davvero limitato, malgrado l'ormai altissimo ed incontrollato numero dei suicidi, che sta scrivendo una delle pagine più buie della nostra, sia pur giovane, Repubblica. Ecco che allora il professor Mario Monti, nelle scorse ore – ed in vista del successivo meeting sullo Stato dell'Unione di Firenze, tenutosi nel pomeriggio – ha approfittato dell’occasione per togliersi una serie di “sassolini dalla scarpa” – o forse, più precisamente, per "lavarsene le mani" – inscenando una serie di veementi, quanto studiati, attacchi al mal governo dei partiti politici e dei governi precedenti, con l’intento di continuare quel gioco di “scarica barile” tipico della politica Italiana.  Vergognoso! "Le conseguenze umane della crisi – ha affermato il professore – dovrebbero far riflettere chi ha portato l’economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire". Anche se – a nostro modesto avviso – a tali affermazioni non crede neanche lui. Non ci ha mai creduto! Monti, infatti,  ha puntato il dito contro chi avrebbe ridotto – a suo dire – l’economia in queste condizioni, invitando i governi che lo hanno preceduto a riflettere sulle conseguenze umane dello sfacelo, più che a scaricarne le responsabilità sull’attuale governo. Ma forse, il caro prof, dimentica che grazie soprattutto a lui ed alle sue politiche neoliberiste distruttive, l'Italia ha accumulato un debito record. Come? Vediamo!

  Responsabilità e verità celate  

Pochi conoscono la verità! Basterebbe tuttavia andare a sbirciare tra i siti di stato, alla ricerca dei collaboratori e dei consulenti che dagli anni Settanta in poi i vari governi hanno utilizzato per contribuire allo sfacelo. Vedremo come per magia spuntare il nome di un promettente giovane di belle speranze di nome Mario Monti. Ma che combinazione! Infatti, "Nel giugno 1981, – dato riscontrabile facilmente anche sul web –  una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild (dinastia élitaria di banchieri) , tale Mario Monti, il quale propose l'emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato (e come poteva essere diversamente)  con scadenze tra i 5 e i 7 anni". La proposta "mercatista" passò con una vera e propria standing ovation. Con che risultati? Il deficit pubblico andò alle stelle, come le stesse spese, soprattutto quelle sanitarie, (e di riflesso) le tasse e la benzina. Ciò inaugurò, ed istituzionalizzò, l'era del debito in Italia. Una manovra mercatista – insinuatasi con la complicità della politica – nel cuore dello "stato democratico", per vincere la quale – a distanza di quarant'anni – viene chiamato ancora lo stesso professorino arrogante, ancora lui, con altre soluzioni e ricette  – guarda un pò – sempre mercatiste. Roba da matti!

  La coerenza dei media italiani  

Ma d'altra partre tutti – tranne molti giornali e tg di bandiera – hanno ormai capito che 1) l'80-90% del debito italiano è legato alla speculazione bancaria: prima dimenticanza (o verità mistificata) di Mario Monti!; 2)  L'austerity serve solo a creare recessione, nonché uno stato perenne di precarietà e di bisogno; ed a costringere migliaia di imprenditori con l'acqua alla gola a svendere sul mercato le loro imprese – i loro gioielli di famiglia –  al più furbo, ricco o migliore, offerente. Intanto il prof, in una subdola quanto pianificatissima strategia –  la stessa utilizzata un dì dai giovani disertori "per non andare in guerra" – finge di non capire. Ostenta normalità,  attaccando – ora è il loro turno – giornali di centro-destra, ex ministri dell’esecutivo Berlusconi e esponenti dell’estrema sinistra e del centro sinistra; gli stessi che hanno chiamato esplicitamente in causa Palazzo Chigi  come mandante morale del dramma di chi si è tolto la vita. Che spettacolo è la politica in tv in questo periodo! Quasi quasi torniamo a farci l'abbonamento a Sky sport! Per disperazione, s'intende! Anzi no! D'altra parte perchè rimpinguare le casse del "democratico" Murdock?Notiamo con rammarico e sorpresa che Sky Tg24, oggi, ci sembra infondo proprio la brutta copia del Tg1, di Porta a Porta, di Ballarò o del Tg di La7. Possiamo dire che oggi, per come non si affronta il problema delle vere origini crisi fin dalle radici ed in maniera approfondita – probabilmente senza creare grattacapi o noie ad uomini di grande potere a capo di corazzate mediatiche come "Il Corriere della Sera" e "Repubblica", Ferruccio De Bortoli ed Eugenio Scalfari – oggi Sky Tg24 sta a Monti, come il buon vecchio fido-Emilio (il miglior amico… di Silvio) stava a Berlusconi. Per la gioia degli Italiani, che malgrado il pagamento di salati canoni, ancora non comprendono bene cosa c'è all'origine della crisi. Qualcuno è ancora convinto che alla base di tutto ci sia, in sé e per sé, il debito pubblico. Poveri illusi! a tali illusi sarebbe bello chiedere come mai allora il Giappone che presenta un debito doppio rispetto all'Italia, sia oggi un paese in crescita! O come mai la Francia – che presenta un debito privato d'impresa di 7000 miliardi di euro, rispetto ai soli 40 miliardi delle imprese italiane – non è in crisi, ma anzi, acquista a più non posso – ogni giorno – gioielli del made in Italy che il mondo ci invidiava!

  Il Teatrino dei dilettanti e la rabbia degli spettatori   

Ma tornando alle ultime ridicole esternazioni del professore, in esse – ad onor di cronaca – gi attacchi più mirati sono stati proprio per l'ex premier (eletto) Silvio Berlusconi, ma anche per l'ex super-ministro Giulio Tremonti, il quale, intervistato qualche giorno fa da "La Stampa", ha espresso tutto il suo malcontento per le manovre finanziare del governo tecnico, reo – a suo dire – di aver prima aumentato le tasse e poi introdotto dei tagli, insostenibili dall’economia italiana, oggi fortemente depressa. Una depressione di cui  invece il premier attribuisce la responsabilità direttamente allo stesso Tremonti e agli esponenti berlusconiani che ora vorrebbero dissociare il Pdl dal “governo delle tasse”, ma che sono – per il bocconiano – i diretti responsabili dell’attuale pressione fiscale. Insomma una classe politica – di eletti e tecnocrati nominati all'ultim'ora – di cui andare davvero fieri. Peccato che – parole a parte – nessuno vuol prendersi la responsabilità, dinnanzi agli Italiani, di staccare la celeberrima spina ad un governo improponibile e distruttivo, capace di vivere solo di propaganda mistificatrice e retorica di bassa scuola: "La situazione in cui questo governo si è trovato ad esordire era di margine strettissimo quasi pari a zero. Lo sforzo era sottrarsi alle pressioni cui era sottoposto il governo Berlusconi perché l’Italia si sottomettesse alla tutela dell’Fmi o dal Fondo Salva Stati come successo alla Grecia. E cessasse di essere un rischio". Ma, tornando ai problemi del Paese, non sono i dibattiti, ora,  che ci interessano. In questo momento l’Italia ha bisogno di seri provvedimenti per risanare una crisi che ormai è diventata troppo invasiva della vita degli Italiani. Non sono le parole che ci salveranno!

Sergio Basile  e  Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)

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One Response to Crisi: Il professore se ne lava le mani

  1. Wayne Longworth 17 Maggio 2012 at 16:03

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