Bruxelles – Gli Eurodeputati ci costano oltre 190 milioni l’anno

Mercoledì, Giugno 6th / 2012

– di Silvia Laporta –

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Bruxelles/Strasburgo –  Gli Eurodeputati

ci costano oltre 190 milioni  l’anno

E' l’ora dei tagli anche per l'euro-casta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruxelles, Strasburgo – “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra!”. A Bruxelles, nel Parlamento Europeo, non ci sarebbe assolutamente rischio di lapidazione. Si, perché mentre l’Italia, la Grecia, la Spagna e molti altri paesi “poveri” dell’Unione, sono in preda alla recessione economica – in seguito ad una crisi pilotata ed indotta dalla speculazione internazionale e con la palese complicità della stessa Unione europea, dei suoi tecnocrati e di molti leader europei compiacenti – nonché ad una sconcertante crisi morale; della sanità, della scuola (senza fondi) e delle piccole imprese che falliscono miseramente giorno dopo giorno (trascinando in un baratro da quarto mondo imprenditori e famiglie) al Parlamento Europeo, se la "divertono" con i nostri soldi. La denuncia è arrivata nelle scorse ore dal think tank Britannico “Open Europe”, che propone dei ragionevoli tagli, agli innumerevoli privilegi degli europarlamentari e degli euro-burocratici.

  Figli  di serie A e figli di serie B  

Tra stipendi e indennizzi (per non parlare delle attività rimborsate: per le quali esiste un apposito budget annuo a disposizione di ogni eurodeputato) gli europarlamentari, ci costano la colossale, faraonica cifra di 190 milioni di euro l’anno a cui aggiungere pensioni d’oro, per loro e per gli altrii funzionari e scuole pagate per i figli: 169 milioni di euro all’anno, è la cifra che noi contribuenti paghiamo per educare i figli di questi “privilegiati”. Nel frattempo invece ai nostri figli non ci pensa nessuno! Infatti  mentre nelle nostre scuole italiane, ma anche quelle spagnole, greche e del Portogallo, c è un’estrema necessità di fondi – nel senso che spesso mancano anche i banchi – per  i figli degli eurodeputati noi tartassati e beffati contribuenti europei paghiamo 10 milioni di retta all’anno!

  I nuovi faraoni non conoscono crisi e propongono "eurobond"  

Qualcuno tra i lettori si chiederà a quanto ammontano nel complesso tali stipendi? Presto detto. Attualmente un deputato di Bruxelles-Strasburgo, guadagna un salario lordo di 95.482 euro. Più del 17% di un deputato britannico e del 236%, rispetto a un deputato polacco! Gli stipendi degli europarlamentari sono cresciuti del 77,5 % in sol 7 anni!!! Ogni volta che un nuovo paese entra nell’Unione, ecco che devono essere sborsati più soldi per i politici e i loro portaborse. Open Europe propone dei tagli al bilancio, che potrebbero farci risparmiare un po’ di soldi.  Gi stipendi degli eurodeputati dovrebbero essere ridotti almeno del 15 % per riflettere l’austerità e i sacrifici  (seppur in minimissima parte) che i grandi capi d’Europa, hanno imposto a noi. Beffandoci ancora una volta con panacee "pacco" o "sola" come gli eurobond, il fiscal compact, il Mes (Fondo Salva Stato), le continue "ricapitalizzazioni" regalo alle banche, l'IMU e via dicendo. Ciò attraverso – ovviamente – i "saggi" e "puntuali" parlamentari di casa nostra che affollano le fila delle 3 "caste partitiche di maggioranza" (Pdl, Pd e Udc) che continuano a far finta di nulla ed a sostenere un governo di aguzzini non eletti: e che evidentemente nessun italiano ama e vuole: almeno nessuno tra quelli che hanno compreso a pieno le reali ragioni di questa assurda crisi impacchettata ad arte da questa sorta di euro-casta, o euro-loggia.

  Sprechi e privilegi – Ecco cosa fare! 

Via la sede di Strasburgo, risparmiando 180 milioni di Euro. Sforbiciare i dipendenti strapagati e le tante agenzie e organismi che fanno lo stesso lavoro: per arrivare a 430 milioni di euro in più! C’è poi anche da mettere mano ai fondi per l’agricoltura che privilegiano solo determinati agricoltori, come quelli francesi. Anche qui si potrebbe risparmiare una cifra importante, ben 23 miliardi  di euro. La speranza è, che questa volta, la voce di "Open Europe" – che poi è la voce della stragrande maggioranza degli Europei, stanchi di questi privilegi da stato assoluto – venga ascoltata, e che si possano porre dei tagli  sostenuti e sensibili ai costi completamente superflui di questa sorta di neo-parassiti di Bruxelles. Queste cifre non fanno altro che raccontare sempre la solita storia: quelle delle ingiustizie sociali, della fine della meritocrazia, dell’egoismo che, guarda caso, viene sempre dai più accecati dal Dio denaro: cioè da quelli che in Vangelo definisce "servi di Mammona" che non "Erediteranno la Terra Celeste". E questa volta, non parliamo di “made in Italy” ma di “made in Bruxelles”, ossia una situazione che fa sentire la sua eco, in tutto il Vecchio Continente.

Silvia Laporta  (Copyright © 2012 Qui Europa)

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