Auriti – Il sangue contro la carta: tecnica della setta per appropriarsi dei valori reali

Giovedì, 12 ottobre / 2017 

– di Giacinto Auriti: ricordi e pensieri –

 Redazione Quieuropa, Giacinto Auriti, L'Alternativa, sangue contro oro, oro carta, massoneria  

Auriti – Il sangue contro la carta: tecnica della setta

per appropriarsi dei valori reali

Titolo originale: "Il sangue contro l'oro"

 

di Giacinto Auriti /  L'Alternativa n. 4 – 15 settembre 1973 

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TECNICA  DELLA  SETTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il monopolio della stampa della moneta              

Roma, Guardiagrele (Ch) – di Giacinto Auriti  Quando dei termini strabilianti entrano nel linguaggio corrente, l'opinione pubblica perde la consapevolezza del loro significato e si adatta ad accettare come fatti normali anche episodi assolutamente scandalosi. Oggi, infatti, l'opinione pubblica ha accettato come fatto legittimo l'istituzionalizzazione del così detto "oro carta"Poiché è evidente che il fenomeno monetario non è un fatto sovrannaturale, 

                 "oro carta" significa che un'oligarchia di giganti della malavita, 

                            attraverso il monopolio della stampa della moneta 

         si è appropriato del valore monetario convenzionale creato dal mercato.

 Cosa dà valore alla moneta?                                    

Questa strategia di dominazione è basata sulla consapevolezza che il valore non è mai qualità della materia. Il verde, il giallo, il pensante,il lucido, sono qualità della materia, non il valore, perché questo è sempre una realtà spirituale basata su una previsione (cioè su una dimensione temporale, non spaziale). Da ciò deriva che 

            a dare valore alla moneta non è la qualità materiale (oro, argento) 

       ma il fatto stesso che tutti i cittadini riconoscono nel simbolo monetario, 

                                 pur se di costo nullo, il relativo valore.

 L'illusione della fede di deposito                             

Quando si orienta l'attenzione della generalità sulla convertibilità della carta moneta in oro, in effetti, si evidenzia solo un problema inesistente, allo scopo meramente psicologico di conservare nell'opinione pubblica l'illusione che la moneta sia "fede di deposito". E ciò al fine di convincere l'uomo della strada: a) che esiste un limite obbiettivo all'emissione della moneta nominale, commisurato alla quantità di riserva; b) che il conseguimento del simbolo monetario da parte della Banca di emissione, non possa essere gratuito – come invece  è – perché apparentemente condizionato alla produzione e disponibilità del bene reale (oro).

                                Con il preteso della riserva oro dunque,

               si vuole sostanzialmente conservare nell'opinione generale

                 il riflesso incondizionato del vecchio sistema monetario, 

        cioè dell'uso secolare delle monete merci (oro,argento,conchiglie)

                    che oramai fanno parte della storia dell'economia,

                per indurre la collettività a dare merce che ha un costo

                               contro carta moneta che costo non ha.

 1973 – La cartina tornasole della crisi del dollaro 

Questa truffa si è clamorosamente manifestata con la crisi del dollaro in cui – nonostante la dichiarata mancanza di riserva – questa moneta vale ancora 590 lire (1973 – Ndr), mentre – se dovesse considerarsi la moneta come fede di deposito di metallo pregiato – dovrebbe valere zero lireQuesta è la prova dunque che 

        il valore della moneta non dipende dal bene reale depositato in banca, 

                                     ma dalla convenzione sociale, 

       cioè dal semplice fatto che la collettività subisce l'imposizione legale 

per cui si è costretti ad accettare cartamoneta contro merce in previsione della necessità di acquistare merce contro cartamoneta. 

 Tecnica per appropriarsi dei valori convenzionali 

Oramai solo qualche "ingenuo" crede che il valore della moneta derivi dalla caratteristica di essere "fede di deposito" di beni reali, mentre la convertibilità della moneta nominale altro non è che la foglia di fico dietro la quale si nasconde il vergognoso segreto culturale del grande parassitismo bancario, che è la tecnica per appropriarsi dei valori convenzionali creati dal mercato.

    Ciò significa che la moneta ha la caratteristica del valore convenzionale

                  perché è l'unità di misura del valore dei beni reali.

Ogni unità di misura , infatti, ha la qualità corrispondente a ciò che deve misurare, per cui ad es. il chilogrammo ha la qualità del peso perché serve a misurare il peso, il metro ha la qualità della lunghezza, così come la moneta ha la qualità del valore perché serve a misurare il valore. Da ciò deriva che la funzione monetaria causa una duplicazione dei valori, perché la somma delle unità di misura (monete) esprime una quantità di valore corrispondente a quello di tutti i beni reali (misurati) nel mondo. Il valore della moneta non è chi la stampa, ma chi l'accetta come mezzo di pagamento, cioè la collettività dei cittadini. Chi si appropria invece di questo valore non sono i popoli, ma la casta bancaria, massonica, internazionale. Solo su queste premesse ci si può spiegare non solo quanto è successo nel '44 a Bretton Woods, ma anche ciò che è avvenuto al recente congresso del Club dei dieci a Washington (era il 1973 – Ndr).

 Rendita dei grandi ladri e 2 categorie di uomini     

Si è trattato e si tratta non di conflitti tra nazioni, ma liti tra grandi ladri dell'alta finanza internazionale, per dividere il bottino carpito a tutti i popoli del mondo.

                         La rendita causata dal conio della carta moneta,

          consistente nella differenza tra costo tipografico e valore nominale,

                      rimane sempre appannaggio e privilegio esclusivo

                             del grande vertice bancario internazionale

il quale vive sul furto che realizza nel momento in cui, spendendo carta moneta di costo nullo, si appropria dei beni reali prodotti da tutti i popoli del mondo. La verità è dunque che oggi l'umanità è divisa in due parti: da una pare vi sono i grandi signori della moneta che hanno senza costo e senza limite tutto il denaro che vogliono, e dall'altra vi sono i paria, gli uomini della strada, che per guadagnare denaro devono creare con rischio e fatica dei beni reali (merci,servizi,attività professionali ecc).

 Unico rimedio: stampare e ripartire gratis                

Per liberare l'umanità da questo parassitismo millenario, l'unica possibile alternativa è quella di stampare carta moneta ripartendola gratuitamente fra i cittadini perché essi stessi la emettono spendendola. Il che significa, in parole povere che 

                   la funzione monetaria deve essere sottratta al sistema bancario, 

              ricondotta sotto il potere politico, e regolata giuridicamente mediante 

              l'instaurazione di un diritto della persona con contenuto patrimoniale. 

Solo così la funzione monetaria potrà essere esercitata nell'interesse della collettività e non esclusivo favore di oligarchie di strozzini in guanti bianchi. Oggi invece (era il 1973 – Ndr)  il Club dei dieci si è ben riguardato dal porre un'alternativa al sistema monetario attuale, mentre si è limitato solamente a manovrare il rapporto di cambio tra monete delle varie nazioni, con l'unico risultato di causare la congestione monetaria (ben nota negli ambienti dell'alta finanza) per cui mentre alcuni mercati hanno abbondanza di moneta e quindi di produzione, altri sono in crisi perché la moneta è rara.

 L'obiettivo della piccola setta satanica                         

Il che significa che sono state le premesse per la pianificazione delle nuove guerre con conseguenza delle ostilità economica mercantile. 

               Solo, infatti, con la pianificazione dell'odio, della fame e della guerra

                   una piccola setta senza patria senza Dio, eletta a causa satanica

                            potrà dominare incontrastato tutti i popoli del mondo.

Per difendere, prima che la vita, la libertà e la dignità umana ci appelliamo alla Chiesa di Roma (Auriti faceva riferimento, evidentemente, alla reale Chiesa di Cristo, non venduta al modernismo e trasformatasi in "Contro-Chiesa modernista" – Ndr) con la consapevolezza che è l'unica capace di combattere e vincere questa guerra disperata contro le forze del dio mammona. Ancora una volta il dramma dell'umanità vive la sua dolorosa vicenda sulla medesima frontiera : "il sangue contro l'oro" o meglio dire "il sangue contro la carta".

Giacinto Auriti / L'Alternativa n. 4 – 15 settembre 1973 

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