Elezioni 2013, Nulla di Nuovo nel Toto Europa – Idea Tremonti: un favore all’Aspen Institute Italia?

Aspen Institute Italia

Aspen - Minestrone all'Italiana in salsa Usa

Elezioni 2013 - La Democrazia e i Giochi di Potere all'ombra dell'Aspen Institute

Martedì, Gennaio 8th/ 2013

– di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile – 

Elezioni 2013 / Europa / Unione Europea / Italia / Germania / Elezioni politiche / Cittadini / Democrazia / Eurozona / Indirizzo politico / Summit / Politica / Popolo / Urne / Angela Merkel / Mario Monti / Aspen Institute / Tremonti / Lega / Antieuropeisti / Miguel martinez / Gilulio Tremonti / Beppe Grillo / Enrico Sassoon

 Roma, Berlino   Italia, Germania                                                                                  

2013 – Elezioni politiche in Italia e Germania:

quali saranno i possibili scenari futuri?

L'Agenda "pro-Europa" sembra prevalere. 

L'incognita vera – Il Pdl continuerà ad appoggiare

l'eurodisastro come fatto nel 2012, o farà concessioni

all'anti-europeista Lega? 

Idea Tremonti – Una poltrona doc per l'Aspen Institute?

Roma, Berlino – “Anno nuovo, vita nuova”, il detto parla chiaro, ma è anche vero che "tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare". Il 2013 per l’Unione europea potrebbe essere l’anno delle rivelazioni positive, della fine della dittatura dei mercati; o sarà l'anno della definitiva capitolazione nel burrone finanziario della crisi indotta e della creazione dei deleteri "Stati Uniti d'Europa"?  Le difficoltà continuano ad essere all’ordine del giorno, così come i sacrifici "inutili" richiesti dai vari governi ai cittadini. Insomma, oseremmo dire un “vecchio inizio” visto che “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Intanto, si parla ancora di politica ed il 2013 offre spunti eccezionali per costruire virtuali palcoscenici sui quali far esibire gli attori del momento. La rassegna teatrale politica europea del 2012 si è chiusa il 13 Dicembre scorso,  con il summit  dell’Eurozona che ha previsto la condivisione dei debiti sovrani dei singoli 17 Stati che ne fanno parte, con l’istituzione di Eurobond “leggeri”. Cioè di altri debiti da gettare sulle spalle dei popoli. Il 2013, però, non sarà di certo meno “emozionante”  (e svilente) del 2012  e, appena iniziato, già assicura una nuova stagione densa di appuntamenti: a Febbraio si partirà con le elezioni politiche in Italia; a Settembre sarà, invece, il turno della Germania. Due Paesi, questi, che restano fondamentali per l'esistenza stessa dell'Ue o per il suo fallimento istituzionale.

 La credibilità della Merkel    "Stiamo lavorando per voi"!                        

Tra qualche mese, insomma, "in teoria" sarà possibile che l’Unione europea  modifichi il suo indirizzo politico e sociale sulla base dei risultati elettorali.  In "pratica" meno: infatti non si intrevedono per il momento segnali precisi di cambiamento dal solco europeista tracciato dai tecnocrati.  L'unica incognita sta nel fatto che nonostante la cancelliera tedesca Angela Merkel abbia tenuto in mano le redini europee per molto tempo, dovrà fare i conti con i risultati delle urne e con l'ormai poca credibilità che le viene accordata dagli stessi cittadini tedeschi. Quando afferma – come avvenuto nelle ultime ore – “Stiamo lavorando per lasciare ai nostri figli ed ai figli dei nostri figli un’Europa migliore”, chi ci crede più? In uno scenario europeo che ha rinnegato la tradizione e la democrazia e privato i cittadini della sovranità popolare, svuotando loro le tasche con una crisi creata ad hoc, non  c’è davvero mai fine al peggio!

 Italia    Panorama 2013                                                                                                             

Prospettare un futuro diverso, dunque, appare davvero cosa difficile, soprattutto in Italia ed in Germania. E se in Germania – come detto – è tutto rimandato a settembre, l'ex Bel Paese vive con il fiato sospeso: come sarà il dopo-Monti? Anche qui, purtroppo, le previsioni non sono di certo molto rosee. Ciò che potrebbe essere peggio di un dopo-Monti è in assoluto un Monti-bis, in accoppiata, tra qualche mese, con un bis della Merkel. Ma le opzioni nefaste sono più di una. Un buco nero che si allargherebbe a dismisura in tutta Europa, fino a falcidiare qualsiasi forma di democrazia e autonomia; fino a ridurre i cittadini alla stregua di servitù di corte.  Ma d'altra parte tra i carrozzoni politici nessuno parla di fuoriuscita dall'euro-gabbia. In questo c'è una pressocchè totale inspiegabile omologazione. Neanche lo stesso Grillo (come d'altronde le sinistre e l'IDV) sembra dare garanzie in merito: oltrechè sul signoraggio bancario: cancro che il comico genovese considera stranamente come "una battaglia persa in partenza".

 Pdl-Lega    Concessioni antieuropeiste o favori all'élite dell'Aspen Tremonti?   

Un'incognita rilevante è rappresentata in tal senso dall'unione tra Pdl e Lega. L'europeista Berlusconi, se vorrà restare a galla dovrà fare inevitabilmente concessioni alla Lega: l'unica finora a manifestare chiaramente la sua avversione per l'Europa dei debiti fittizi. Anche in seno all'Europarlamento – va ricordato per onor di cronaca – che gli unici a manifestare e votare contro le misure lacrime e sangue furono gli eurodeputati leghisti (c.d. indipendentisti), che presero fermamente le distanze da Mario Monti quando tutti gli altri a Bruxelles furuno pronti ad osannarlo pubblicamente con applausi e standing-ovation (dalla sinistra al PPE) mentre in Italia e nel Sud Europa tutto andava a rotoli e le imprese fallivano. Ma sul neo idillio Maroni-Berlusconi qualche preoccupazione desta il forte rilancio in cima a Palazzo Chigi del Presidente dell'élitario club (atlantista e filo-Usa) chiamato Aspen Institute, un certo Giulio Tremonti. Ipotesi non proprio condivisibile. Mah! E' più facile fare tredici che capirci qualcosa! Speriamo solo, dal canto nostro, che il 2013 non sia un prolungamento dell’anno precedente e che la gabbia europea possa scardinarsi permettendo ai popoli (le vere vittime del gioco) di evadere e di salvare il salvabile. Questi dovrebbero essere i buoni propositi per l’anno nuovo. 

Maria Laura Barbuto, Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

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 Approfondimenti   L'Aspen Institute                                                                                     

Aspen Institute Italia – Organizzazione

filantropico-culturale o fine della

favola chiamata Democrazia?

L'élite della politica italiana, dell'economia e della cultura

tutta insieme appassionatamente per "illuminare" il

futuro della Nazione:

crescita illuminata o inganno "democratico"?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Cos'è l'Aspen Institute?   Ecco il Direttivo                                                                           

Presidenti Onorari – Giuliano Amato, Gianni De Michelis, Cesare Romiti, 

Carlo Scognamiglio

 

Presidente Aspen Italia – Giulio Tremonti

Vice-Presidenti Aspen – John Elkann, Enrico Letta,

Paolo Savona (Vicario),Lucio Stanca (Tesoriere)

 Cos'è l'Aspen Institute?   Approfondimenti                                                                        

Cos'è l'Aspen Institute? Pochissimi lo sanno! E la cosa non ci sorprende affatto! Il Club nasce come organizzazione internazionale non profit – a carattere mondialista – fondata nel 1950 da un gruppo di intellettuali e uomini d’affari made in USA, al fine di "incoraggiare le leadership illuminate" e affrontare "meglio" i problemi contemporanei mediante programmi culturali comuni, conferenze e iniziative di promozione della stessa  leadership. La sede centrale ufficiale è nella stessa sede dell'impero Usa, Washington. Oggi esistono sedi Aspen anche a Berlino, Lione, Tokyo, Nuova Delhi e in moltre altre nazioni.

 I Finanziatori  

Vi chiederete, da chi è finanziata l'organizzazione? Presto detto! Carnegie Corporation, Rockefeller Brothers Fund e Ford Foundation. I criteri di finanziamento? Semplice: quote di iscrizione a seminari/stage/convegni e donazioni individuali. Walter Isaacson – ex presidente della CNN: il canale televisivo Usa più potente e noto al mondo – è il suo attuale presidente mondiale. 

 Sedi e componenti dell'Aspen Italia  

In Italia l’organizzazione "atlantista" inzia ad operare nel 1984. Due le sedi: Roma (Via SS. Apostoli 49) e Milano (Via Vincenzo Monti 12). L’Aspen Institute Italia riunisce la créme dell’industria, del mondo bancario ed assicurativo, della cultura, del giornalismo, delle università e della politica. Fanno parte dell'Aspen uomini di punta di organizzazioni ed aziende storiche italiane come Enel, Fiat, Rai, Confindustria, Generali, Fincantieri, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade e molte altre. Tutti sostengono l'Aspen, ed in parte  (ovviamente) anche attraverso capitali pubblici. Fanno parte dell'Aspen anche uomini di punta della politica e della classe dirigente italiana come Giorgio Napolitano, Mario Draghi (BCE), Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli, Enrico Letta, Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Luca Montezemolo, Sergio Marchionne, Emma Mercegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio Stanca e tanti altri. 

 Gli scopi ufficialie il "Metodo Aspen" – Leggendo dal Sito 

“Aspen Institute Italia – leggiamo nel sito – è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori". Questo è il biglietto da visita dell'élite: un gruppo ben affiatato di pensatori che orientano al meglio le sorti del Paese ponendosi non il lucro come scopo ideale e reale, ma bensì valori come la "fratellanza" e "l'uguaglianza sociale", al fine dichiarato di sconfiggere i mali dell'Italia. Però! L'unico "difetto" è che il tutto avviene a porte rigorosamente "chiuse". Stile Bilderberg, per intenderci! Lo chiamano "Metodo Aspen". Che fantasia! A quanto pare, amici, il metodo del "silenzio" è diventato uno dei migliori metodi per curare le piaghe di questo mondo marcio. Che ne dite?

 Mission stretegica – Leggendo dal Sito 

“La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto – leggiamo dal sito -concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare alla business community italiana e internazionale“.

 Una Domanda scontata 

Ma come possiamo credere che la politica e l'economia non interessino a questa élite di uomini strettamente insiti dei marchingegni più complicati e subdoli dell'alta finanza e del mondo bancario? Davvero non possiamo crederlo, malgrado ciò che sostenga la facciata del sito. Ma ciò che colpisce di più è l'altissimo grado di trasversalità politica del club. Non esiste né destra né sinistra. Tutti assieme appassionatamente. Ma tali impotanti temi, ci chiediamo, non dovrebbero essere discussi dal Parlamento. O il Parlamento è sempre più un teatro di pupi e burattini proteso a ratificare decisioni così alte e pensieri così illuminati, prese a porte chiuse? A voi la risposta!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 La critica dello studioso Miguel Martinez 

Per questa struttura del club dai toni spiccatamente mondialisti, piramidali ed mmantati di aleatorietà e vaghezza, lo studioso Miguel Martinez ha definito l’Aspen Institute come una "fabbrica di tritanuvole" piuttosto sospetta. Ma perchè nessuno ne parla? Nessun Lerner, Gabanelli, Vespa, Travaglio, Santoro, Saviano, Fazio, ecc.. Eppure gli oggetti trattati dovrebbero essere pubblici, d'interesse pubblico e all'ordine del giorno. Molti parlano del Bilderberg! (oggi va di moda) Nessuno dell'Aspen! Come mai? Le riunioni non dovrebbero essere aperte a tutti i giornalisti, se è vero che le soluzioni proposte sono davvero prese per il bene di tutti. Non trovate anche voi?

 Oltre la nebbia  

Certo, l'Aspen non è un’associazione segreta! I suoi membri sono conosciuti: tutti possono andare sul sito internet. Ma è anche vero che tutti possono andare sul sito della Commissione Trilaterale senza che nessuno sappia davvero cosa accada nella medesima. Anche se ciò si può intuire. Basta vedere quel che accade nel mondo, per farsene un'idea! Una cosa è certa: l'ambiguità regna sovrana! Ma se l'Aspen non è una loggia o un club che agisce nel segreto, perchè tutta questa nebbia intorno alle sulle riunioni? 

 Chi sono gli Aspen Junior Fellows? 

Andando sul sito dell'Aspen italia, ci ha molto incuriosito l'espressione Aspen Junior Fellows: l'espressione con la quale vengono indicate le "fotunatissime" (miracolate) gionavi leve che fanno parte dei progetti “Aspen per la Nuova Leadership”. Ovviamente per farne parte come minimo devi essere "segnalato" da un socio dell’Aspen Institute. Ovvio!  D'altra parte qui si forma la classe dirigente del futuro! Mica roba per tutti! E il reclutamento, ovvio, è uno degli elementi portanti per assicurare nel lungo periodo l'esistenza "della specie".

 Il Motto dell'Aspen Institute   

Sul sito e sul logo del "circolo culturale" appare chiara l'inquietante scritta “Timeless values, enlightened leadership” ovvero “Valori senza tempo e leadership illuminata".  Ma se ognuno di noi in una democrazia dovrebbe contribuire al bene comune avendo accesso ai palazzi che contano, come ci spieghiamo queste "anomalie democratiche"? Che significa leadership illuminata? Beh, non ci vuole troppa fantasia per capirlo! O no?

 Raschiando sul fondo del barile 

Sarà che quella della "Democrazia liberale", amici, è stata la più grossa bufala mai raccontata? La senzazione è che – elezioni e partecipazione a parte; fazioni, colori e baracconi politici a parte – il nostro futuro sia già stato scelto per noi. In effetti più sveliamo gli altarini che si celano dietro la "politica latente" (non ufficiale); più raschiamo in fondo al barile e più cresce – purtroppo – la consapevolezza dell'inutilità di questo folle gioco chiamato "partecipazione politica". Almeno finché le regole del gioco restano quelle attuali, stile Porcellum. Anche se probabilmente i porcellum sono ormai troppi. D'altra parte si rivela parimenti inaffidabile e fumosa anche la cosiddetta antipolitica incarnata  al momento da Beppe Grillo. Sempre per restare in tema, soprende ad esempio che Enrico Sassoon, il più importante, socio/partner della Casaleggio Associati sia anche Presidente del comitato Affari Economici dell'America Chamber of Commerce in Italia: super-lobby internazionale di banche e grandi multinazionali che rappresenta da sola oltre il 2% del nosttro Pil nazionale.  Può Grillo non sapere? Può ignorare il fatto che lo stesso Enrico Sassoon siede a fianco di Monti, Tremonti & C. nell'Aspen Institute? Può l'intelligentissimo e sveglio Grillo ignorare il fatto che la gestione tecnica del suo dominio sia domiciliata nella sede di un’azienda legata al Gruppo Telecom, uno dei gruppi più "odiati" dallo stesso comico? Una cosa appare chiara: il trasversalismo regna sovrano ovunque! Quella della cosiddetta "patecipazione politica", alla luce di questi fatti, ci accogiamo come sia diventata – e sempe con maggiore evidenza – un giochino che dalle "Rivoluzioni" Settecentesche in poi (il secolo dei lumi e dei nuovi "Illuminati") passando per le Guerre Mondiali e la nascita delle istituzioni comunitarie ci ha fatto credere di essere liberi e padroni del nostro futuro, allontanandoci dal Bene Vero (che è Dio) e portandoci a sostituire alla società teo-centrica la società del teatrino della politica. Portandoci a sostituire al  culto per "Dio", il culto per la "dea ragione" ed i suoi accidenti. Questi sono i risultati! E la deriva controllata della politica e dell'economia (come del resto di alcuni ambienti élitari della stessa Chiesa: la stessa Vergine Maria lo profetizzò a Fatima, dicendo: "I fumi di Satana entreranno nella Chiesa, ma alla fine non prevarranno su di essa") ne sono il sintomo e l'effetto più evidenti. 

Sergio Basile, Maria Laura Barbuto (Copyright © 2013 Qui Europa)

 

 

 

 

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