Europarlamento – Barroso, Junker e Draghi, “sorvegliati speciali”

Lunedì, Aprile 16th/ 2012

– di sergio Basile – 

Parlamento europeo / Crisi ue / Dibattito pubblico / Commissione europea / Barroso / Bce / Draghi / Eurogruppo / Junker / Limiti della tecnocrazia europea / Crisi economica / recessione / Austerity / Fiscal compact / Crescita / Recessione / Politiche iperliberiste / Multinazionali / Agenzie di rating / Sprtead / Tobin Tax / Trattato di Lisbona / Deficit Spending / Difesa della vita / Horizon 2020 / Manipolazione sui feti / Fondo Salva Stati / Politiche Bce 

Europarlamento – Barroso, Junker e Draghi,

"sorvegliati speciali"

Mercoledì rovente all'Europarlamento:

Junker e draghi declinano l'invito

Tutti i limiti della tecnocrazia Ue

Bruxelles  –  Ormai non vi sono dubbi: anche nella capitale istituzionale dell’Unione europea l’ombra della crisi mette paura e pone in discussione l’operato dei vertici della stessa Commissione di Barroso & C. Allora accade che anche all’Europarlamento, che circa due mesi orsono plaudiva in maggioranza un Mario Monti fresco di accordi sul “fiscal compact” e sulle “misure di austerity”, Mercoledì prossimo si affronterà il tema della crisi. Osservato speciale sarà proprio lui, il “supercommissario”Josè Manuel Barroso, trepidante e preoccupato per un pubblico dibattito che coinvolgerà in un regime di interrogazioni aperte tutti gli eurodeputati dei 27 Paesi Ue. Secondo una parte dell’Euroassemblea – ne sono un esempio gli indipendentisti dell’Ukip di Nigel Farage – l’esecutivo Ue non starebbe compiendo il proprio dovere al fine di fronteggiare in maniera idonea ed adeguata una crisi economica di dimensioni ciclopiche, anzi apocalittiche per milioni di europei. Anzi, starebbe remando addirittura contro.

  Sei milioni di nuovi licenziamenti   

Solo negli ultimi mesi sei milioni di cittadini del Vecchio continente – solo per fare qualche esempio – hanno perso in tronco il lavoro. Una crisi, dati alla mano, esplosa proprio sul campo delle tanto osannate misure correttive “lacrime e sangue”, incentrate totalmente sull’austerity cara ad Angela Merkel ed al professor Mario Monti. La crescita, invece, rimane un tabù. Ma ogni economista serio non potrebbe non riconoscere l’enorme gap causato ed inflitto al sistema economico europeo, nel suo complesso, dall’abolizione del deficit spending da parte del Consiglio Ue, avallato dalla stessa Commissione Barroso e benedetto dal Presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Insomma lo Stato non potrà essere più – per statuto – il protagonista della vita economica imprenditoriale degli stati sovrani, o di quel che ne resta.

  I limiti della "Commissione  Barroso"  

Altre pesanti critiche che potremmo muovere a Barroso, al di là del deficit spending, sono poi legate ad almeno altri 4 delicati punti quali: lo strapotere incontrastato delle agenzie di rating (all’origine dei capricci dello spread) mai poste in posizione di subalternanza rispetto agli stati sovrani, lasciati in balia dello spread e dei mercati; il Mes (Fondo Salva Stati permanente) che costringerebbe gli stati a fluttuare in un continuo regime di dipendenza finanziaria che si autoalimenta (anche grazie alla debolezza di un inconsistente euro); Il mancato decollo della famosa “Tobin tax” (la tassa destinata a colpire le transazioni finanziarie) e l’incapacità di addivenire a provvidenziali modifiche dal Trattato di Lisbona, specie per ciò che attiene il discusso Art.123: ovvero quello che autorizza gli stati a rifinanziarsi presso i mercati internazionali a tassi di interesse pazzeschi. E questo, solo per citare alcuni punti caldi tirati in ballo dall’avvio della tanto odiata crisi.

  Politiche iperliberiste e mancata difesa della vita  

Altri eurodeputati puntano invece il dito sulle politiche iperliberiste dell’esecutivo di Bruxelles, incapaci di tutelare le PMI e le imprese manifatturiere, a vantaggio della difesa dei profitti delle multinazionali. Altri ancora indicano invece tra i mali maggiori la mancata difesa della vita umana a partire dal concepimento, con l’implementazione ed il finanziamento di progetti e ricerche incentrate sulla manipolazione dei feti umani. Vedi Programma Horizon 2020.

  Altri osservati speciali: Junker e Draghi  

Ma, accanto a Barroso, invitati e “sorvegliati speciali” al centro dell’infuocato dibattito, presso l’emiciclo, saranno anche i responsabili dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e della Bce, Mario Draghi. Ma secondo le ultime indiscrezioni trapelate a Bruxelles, sia Junker che Draghi avrebbero già prontamente declinato l’ingombrante invito, poiché – a quanto pare – già impegnati altrove. Cosa che se accertata potrebbe essere letta come una sorta di tacito mea culpa. Perché infatti non presentarsi presso l’Europarlamento e confrontarsi con i deputati eletti direttamente dagli Europei ed al limite approfittare dell’occasione per chiarire una volta per tutte nodi cruciali delle politiche fiscali e monetarie dell’UE? E vero che ultimamente agli “eletti” si preferiscono i “nominati”, ma fino a prova contraria il Parlamento, con tutti i suoi limiti ed i suoi errori,  è stato ed è tutt’oggi il luogo migliore per affrontare confronti seri e trasparenti, magari davanti ad una telecamera, e magari in diretta tv. Sempre meglio che decidere in nascosti esclusivi club! Non trovate?

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

DeliciousDiggGoogleStumbleuponRedditTechnoratiYahooBloggerMyspaceRSS
ICO APPDavide Veraldi logo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Login

Share This Post

DeliciousDiggGoogleStumbleuponRedditTechnoratiYahooBloggerMyspaceRSS

Archivio Qui Europa